L’azionista Malcalza fa saltare l’aumento di capitale di Carige e dopo l’assemblea successiva al fatto il cda si spacca, perdendo pezzi in un momento nel quale l’unità avrebbe dovuto non essere l’elemento mancante.
Il vicepresidente del consiglio Lucrezia Reichlin (di lista Malacalza, N.d.R) e il consigliere Raffaele Mincione (azionista di minoranza con il 5,4%, hanno deciso di rassegnare le dimissioni dal loro ruolo. Entrambi non avevano deleghe essendo amministratori non esecutivi: ciò non toglie che il colpo da Banca Carige sia stato accolto con difficoltà. Quel che è certo è che vi sia il bisogno di un intervento esterno che porti gli azionisti a confrontarsi per il bene dell’istituto. C’è chi come il segretario generale della Federazione Autonoma Bancari Italiani, Lando Maria Sileoni richiede l’intervento dell’esecutivo.
Il Governo, giunti a questo punto, non può continuare a stare alla finestra e dovrebbe intervenire, in questa prima fase, aprendo un tavolo di confronto con azienda, sindacati dei lavoratori, associazioni dei consumatori, amministrazione comunale di Genova e presidenza della regione Liguria. Sono in ballo il destino di 4.300 dipendenti oltre a uno storico patrimonio rappresentato dalla stessa clientela dell’istituto. Da parte nostra solleciteremo un incontro con i vertici dell’istituto per capire quali saranno le decisioni che vorranno intraprendere. Un aspetto deve essere chiaro: tuteleremo le lavoratrici e i lavoratori della banca con ogni mezzo a nostra disposizione.
Per quanto riguarda una possibile soluzione al problema il cda di Carige ha solamente sottolineato, con una nota, che il consiglio è al lavoro per trovare una soluzione in fretta: niente è trapelato.