Creval chiude il 2017 con un vero e proprio botto… in negativo. Ha infatti archiviato una perdita netta di 332 milioni, e poco importa nella pratica che la perdita sia minore dello 0,38% rispetto allo scorso anno e che sia comunque più bassa di ciò che ci si aspettava.
Banca Imi aveva previsto infatti un rosso di 429 milioni di euro. Ad ogni modo non si tratta di una buona situazione: il titolo perde intorno allo 0,85% alla Borsa di Milano seguito da tutti gli indici che continuano il loro percorso in perdita. Tecnicamente parlando i numeri parlando chiaro: il margine di interesse nel 2017 è calato a 392 milioni (pari al -7% , N.d.R.) e la raccolta diretta a 19,6 miliardi mentre quella indiretta si ferma a 11,3 miliardi con un decremento del 3% rispetto al 2016. Calano anche i proventi operativi, a 508 milioni di euro mentre gli oneri operativi toccano (anch’essi in deflessione rispetto all’anno precedente, N.d.R.) i 482 milioni di euro.
E’ previsto, come già annunciato un aumento di capitale da 700 milioni di euro che dovrebbe portare ad una risalita dei numeri. Detto questo va ricordato che il Cet 1 ratio phased in è al 10,6% al pari del Tier 1, mentre il Total capital ratio si attesta al 12,5%,: dati maggiori rispetto ai requisiti patrimoniali stabiliti per Creval ma più bassi rispetto alla media del mercato di riferimento.
Importante: Creval venerdì scorso a mercati chiusi ha fatto sapere che Commerzbank e Jefferies in qualità di Senior Joint Bookrunners e Keefe, Bruyette & Woods ed Equita Sim in qualità di Joint Bookrunner, sono entrati a far parte del consorzio di garanzia per la capitalizzazione.