Elon Musk inizia a raccogliere le conseguenze di quello che è il boicottaggio in atto nei confronti di Tesla. E con molta probabilità, tra non molto, dovrà avere a che fare anche con i suoi soci.
Guai per Elon Musk e Tesla
Già qualche giorno fa questi infatti avevano richiesto a Elon Musk spiegazioni sull’andamento azionario della azienda. È inutile negarlo: il suo agire come consulente della Casa Bianca sta scontentando molti, appartenenti a qualsiasi ceto sociale.
E la conseguenza di ciò è stato un boicottaggio che ha già causato gravi danni non solo alle finanze del manager ma anche a quelle dei suoi soci. Con molta probabilità tutt’altro che felici di ciò che sta accadendo. A partire dalle vendite delle automobili, per arrivare al crollo azionario passando per dei veri e propri attacchi fisici violenti nei confronti di tutto ciò che è Tesla.
Le persone ovviamente vedono in Elon Musk l’emblema di Tesla, non tenendo conto che vi sono non solo altri investitori ma anche dei lavoratori che non hanno colpa per il comportamento del proprio Ceo. È una sorta di cane che si morde la coda che rischia, tra le altre cose, di mettere in difficoltà anche la Pubblica Amministrazione americana.
Elon Musk è attualmente definibile il braccio destro di Donald Trump. Analizzando la situazione si potrebbe anche arrivare a dire che è lui stesso a gestire il comportamento dell’attuale presidente americano. Ma prescindere da come la si voglia vedere, la gente vede nel boicottaggio di Tesla un modo per combattere ciò che sta accadendo negli Stati Uniti.
Una pericolosa deriva con conseguenze
Una deriva populista, razzista virgola e di chiusura nei confronti di tutto e tutti che rischia, tra le altre cose, di mettere a repentaglio la democrazia statunitense. E come sta reagendo Elon Musk? Chiedendo prima di tutto ai propri dipendenti di non vendere azioni Tesla.
È così che funziona la finanza: con la paura di un calo di valore dell’azienda, chi possiede le azioni può decidere di vendere per intascare perlomeno ciò che vi ha investito. Causando un ulteriore calo del valore delle azioni. E’ proprio per questo motivo che l’uomo si è recato in azienda per confermare la solidità della stessa ai suoi dipendenti e al contempo chiedere di non vendere le proprie azioni.
Se il percorso iniziato dal patron di Space X dovesse continuare per questa linea, difficilmente basterà ciò che si sta mettendo in atto. E bisogna anche chiedersi se gli altri soci cercheranno di avere ancora pazienza o decideranno in qualche modo di sfiduciare l’attuale consulente della Casa Bianca.