Arriva un’intesa sulle eolico tra l’Italia e la Cina. E più precisamente tra il ministero delle Imprese del made in Italy, Renexia e l’azienda cinese MingYang Smart Energy.
Sostegno dell’eolico in Italia
Parliamo di uno dei maggiori produttori al mondo di turbine eoliche. Renexia è invece una società italiana molto attiva nel settore delle rinnovabili. Quando parliamo di energia sostenibile, l’eolico è uno degli approcci che potrebbe risultare più conveniente e utile insieme al fotovoltaico nel nostro paese.
Un settore, quello delle energie rinnovabili, che dovrebbe essere maggiormente sostenuto da investimenti. In questo caso, con questa intesa raggiunta e la firma del Memorandum of understanding relativo, l’eolico potrebbe fare davvero dei passi in avanti in Italia. A patto, ovviamente, di gestire bene la burocrazia e non trovare problematiche legate all’estetica dei siti di installazione.
Non di rado, in passato, diverse proteste sono arrivate perché qualcuno sosteneva che si rovinasse il paesaggio con l’installazione delle antenne dell’eolico. Quel che spesso non si capisce, quando si parla di energie sostenibili, e che un maggiore loro sfruttamento concede di preservare il nostro territorio, anche se sopra di lui vengono installate questo tipo di strutture.
Tra l’altro, in questo caso, si punta allo sviluppo di un comparto strategico come quello dell’eolico off shore galleggiante. Ora che è arrivata l’intesa, le parti dovranno trovare il giusto sito, d’accordo con il Governo, entro 90 giorni. La newco che nasce dall’unione di tutti questi interlocutori dovrebbe dare lavoro a circa 1100 persone, con un investimento di 500 milioni di euro.
Accordo fortemente voluto
“Questo importante accordo” spiega il ministro Urso, “ci permette di sviluppare la produzione di turbine in Italia e una filiera nazionale che sarà estremamente competitiva. L’accordo risponde”, sottolinea, “pienamente agli intendimenti che i nostri due ministeri e i nostri governi intendono portare avanti per lo sviluppo di partnership nella tecnologia green”.
Vi è infatti la collaborazione tra i due governi alla base di questo investimento, predisposta prima dal ministro e successivamente sottoscritta nel corso del viaggio in Cina del premier Giorgia Meloni. Anche in questo caso, si può forse condannare la scarsa coerenza legata al rapporto con il paese orientale, condannato quando l’attuale maggioranza era all’opposizione.
Ma allo stesso tempo, dal punto di vista pratico degli investimenti e di ciò che è possibile ottenere, l’aver trovato un accordo per lo sviluppo dell’eolico nel nostro paese è qualcosa che non si può non apprezzare. Maggiore sarà l’energia sostenibile prodotta, più facile sarà la transizione energetica.