Esselunga verrà quotata in Borsa: è questo il futuro che attende l’azienda di Bernardo Caprotti. Gli eredi infatti hanno trovato un accordo in famiglia per quello che sarà il futuro della loro azienda, senza tenere conto di quelle che erano le volontà del proprio familiare.
Ci vorranno almeno due anni affinché il titolo sbarchi in borsa definitivamente: quel che è accaduto ora riguarda semplicemente il trovato accordo tra le diverse parti interessate, mancante fin dalla morte del fondatore della catena di supermercati. Il round negoziale di questa notte ha portato alla firma di un’intesa davanti alla presenza di circa 40 persone appartenenti al settore legale chiamati ad aiutare nello scioglimento della matassa di interessi coinvolti.
L’accordo raggiunto, prevede la quotazione in Borsa dei supermercati, rendendo potenzialmente il titolo uno dei più “interessanti” e validi dell’intero mercato azionario: c’è chi considera già di paragonarlo in quanto a potenza alla Ferrari della grande distribuzione alimentare.
Come accadrà tutto ciò? Il percorso di Esselunga partirà da un finanziamento indicizzato da Citi, la banca che ha lavorato in questi mesi per aiutare gli eredi a trovare una soluzione. Il gruppo poi comprerà in addebito la quota complessiva pari al 45% che al momento gli eredi Violetta e Giuseppe hanno nell’immobiliare Villata. L’uscita dei due dal brand Esselunga avverrà nel momento in cui il titolo arriverà a Piazza Affari e secondo un accordo blindato. Dopodiché il marchio si fonderà con la cassaforte di famiglia Supermarket Italiani.
Non è quello che avrebbe voluto Bernardo Caprotti, che puntava alla vendita dell’intero asset ad investitori stranieri.