Fondi comuni a tasso zero, convengono?

I dati sono tutti favorevoli: quello in corso è senza dubbio un ottimo momento per quanto concerne il risparmio gestito.

 

Oggi è arrivata l’ennesima conferma, da parte dell’Osservatorio Prometeia-Gfk Eurisko, stando al quale “nel portafoglio delle famiglie servite dal canale bancario la quota di prodotti di risparmio gestito è tornata ai livelli del 2005”.

Il salone del Risparmio, in corso in questi giorni presso l’università Bocconi a cura di Assogestioni, sta celebrando un successo dietro l’altro: durante lo scorso anno la raccolta netta dell’universo dei fondi comuni è stata doppia in confronto all’anno prima, il recentissimo dato di febbraio evidenzia il terzo miglior risultato di sempre, come segnalano gli esperti:

La tendenza a spostarsi sempre più dai Bot al risparmio gestito è frutto di una dinamica abbastanza semplice: i tassi sempre più in calo hanno spinto i risparmiatori ad affidarsi ai gestori professionali. Ma per questi la sfida non è banale: ora devono dimostrare sul campo di saper offrire rendimenti migliori degli ormai compressissimi titoli di Stato. Devono dimostrare di essere in grado di adottare stili di gestione, ed asset class diversificate, tali da battere i rendimenti negativi di mezza Europa nell’obbligazionario (e non solo nel monetario) e di sapersi assumere rischi controllati, senza far salire troppo la volatilità dei loro prodotti.

Non è una sfida semplice nemmeno per loro, che in passato hanno comprato a piene mani proprio quei titoli di Stato che ora non rendono più niente. Ma, se il futuro darà ragione ai sostenitori del risparmio gestito, il buon momento proseguirà e farà felici i gestori che stanno credendoci.