Si è svolto ieri lo IAB 2008, nella sua seconda edizione romana; IAB sta per Interactive Adevertising Bureau e tema del forum era ovviamente il mercato della pubblicità in rete. Presenti 2500 professionisti e 18 aziende leader del settore per confrontarsi e capire quale futuro avrà un mercato come quello del business pubblicitario in rete.
Layla Pavone, presidente dello IAB prevede che il mercato arrivi a quota un miliardo di euro, vista la significativa crescita che ha registrato annualmente, toccando percentuali del 40%. La prossima frontiera sarà invece rappresentata dai video pubblicitari, rubando ancora di più la scena alla televisione, il cui mercato pubblicitario appare ormai saturo ed in crescita solo del 2-3% l’anno.
Il mercato della pubblicità in rete è riuscito a ritagliarsi il suo spazio anche in Italia, ed il Web sta conquistando sempre più adepti: in marzo gli utenti sono stati il 5% di più del mese precedente. E cresce sempre di più anche il tempo di utilizzo incrementato del 145%, togliendo spazio al consumo degli altri media.
Al centro dell’attenzione allo IAB 2008 romano tutte le nuove occasioni di business e marketing offerte dalla rete e le strategie operative delle aziende che operano nel settore. Le aziende scelgono il Web sempre più spesso arrivando quest’anno a destinarvi il 7% degli investimenti pubblicitari, quota che raggiungerà nel 2010 il 10%. La rete permette fidelizzazione, apre nuovi spazi, consente di fare comunicazione pubblicitaria mirata e sperimentare nuove strategie per catturare l’attenzione.
La maggior parte delle strategie utilizzate nella pubblicità on line puntano a conquistare l’attenzione dell’utente senza però essere troppo invasivi (versus il fastidio di una pubblicità che interrompe la partita di calcio che stavate guardando alla tv) e permettono alle aziende di indirizzare il messaggio solo a chi può essere davvero interessato, sviluppando linguaggi innovativi, come quello del corporate blog, i blog delle aziende e dei marchi, strategia ancora poco (o male) utilizzata dalle aziende italiane, ma in sicura crescita.
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