Cosa succederà adesso tra Intesa Sanpaolo e Ubi Banca? Le nozze ormai sono “sancite” dati i risultati raggiunti grazie all’offerta.E da quel che è possibile evincere anche tra le file della Bper si è festeggiato, grazie alla condizione posta dall’Antitrust a Carlo Messina che autorizza l’acquisizione di 532 filiali di Intesa.
Bper soddisfatto del risultato dell’offerta di Intesa su Ubi
Le stesse dovranno essere infatti cedute per evitare che il nuovo gruppo, primo per grandezza in Italia, conquisti posizioni dominanti. Quello che appare evidente, tra indiscrezioni e notizie riportate sottovoce è che per quanto nello stesso Piemonte quella che è l’attuale mappa del credito verrà ridisegnata, risparmiatori e imprese non dovrebbero temere ripercussioni negative, anzi. Potrebbero a conti fatti avere l’opportunità di usufruire di una forte presenza bancaria sul territorio che in una fase come questa potrebbe davvero rivelarsi utile per sostenere la ripartenza dopo il lockdown resosi necessario per fermare la curva dei contagi da covid-19.
Non si saprà niente di ufficiale da Bper almeno fino a mercoledì 5 agosto, quando l’amministratore delegato Alessandro Vandelli terrà in serata una call conference sui risultati consolidati del suo gruppo: non dobbiamo dimenticare che l’acquisto delle filiali è stato favorito proprio dall’operazione che Intesa Sanpaolo ha intavolato nei confronti di Ubi Banca.
Cosa cambierà per i consumatori di Ubi Banca
Per ciò che riguarda la banca di Carlo Messina ci si aspetta che venga detto qualcosa il 4 agosto quando verranno presentati i risultati semestrali della banca e molto probabilmente qualcosa verrà anticipato sebbene ci sia da aspettarsi che ad essere rivelato sia molto poco. Ancora oggi la direzione non ha comunicato come sarà accompagnata la fusione.
Quel che potrebbe cambiare per alcuni clienti sarà l’Iban, ma nulla di più. E’ garantito, come sottolineato al lancio dell’operazione di acquisizione, la creazione di una nuova Direzione regionale a Cuneo (con direttore proveniente da Ubi Banca, N.d.R.) con una rete di circa 300-400 filiali caratterizzate da una forte autonomia creditizia e autonomia gestionale. Verrà poi valorizzato il brand “Ubi Banca” se il gradimento dei clienti lo indicherà e sarà erogato credito per ulteriori 10 miliardi “nel triennio 2021-2023 con benefici pro-quota per il territorio della provincia di Cuneo. Tra le altre cose verranno assunte circa 200o unità tra i giovani, favorendo la fuoriuscita dal mercato del lavoro di quel personale che ha raggiunto le condizioni adatte per farlo.
Questo è quello che si sa per ciò che concerne il Piemonte: sarà interessante venire a conoscenza delle tappe complessive che porteranno Ubi Banca e Intesa Sanpaolo a creare uno dei maggiori gruppi bancari d’Europa.