E’ un quadro allarmante quello evidenziato dalla Consob nel suo secondo bollettino statistico, relativo alla ricchezza investita in strumenti finanziari presso gli intermediari italiani. La nuova pubblicazione semestrale dell’autorità di controllo della borsa e dei mercati finanziari, guidata da Giuseppe Vegas, ha scattao una fotografia che evidenzia uno sfondo molto cupo per gli investimenti italiani. La crisi economica continua a mordere il portafoglio finanziario delle famiglie italiane, tanto che negli ultimi due anni e mezzo sono stati bruciati centinaia di miliardi di euro in stock di ricchezza.
Da inizio 2010 a settembre 2012, complice la crisi e la sfiducia, lo stock di ricchezza della clientela retail investita in azioni, titoli di stato, corporate bond e obbligazioni bancarie è crollato del 36% passando da 1.982 miliardi di euro a quasi 1.270 miliardi di euro. Sono stati bruciati circa 715 miliardi di euro. Nello stesso periodo l’indice azionario FTSE MIB di Piazza Affari ha perso il 54%, passando da area 23.300 punti a circa 15.100 punti. Lo stesso indice è sceso sui minimi di sempre nel luglio 2012, toccando quota 12.296 punti.
Dai massimi di maggio 2007, quando fu toccata quota 44.364 punti, la borsa di Milano ha perso finora il 189% del proprio valore. Un tonfo clamoroso, collegato anche alla grave crisi economico-finanziaria dell’Italia che è peggiorata sempre più negli ultimi due anni. La performance negativa della borsa milanese fa da controlatare a quella degli indici americani: Wall Street aggiorna record storici quasi tutti i giorni. Nel bollettino della Consob emerge che la ricchezza detenuta dalla clientela retail in titoli di stato è scesa a 265,4 miliardi di euro da 414,3 miliardi di euro.
La ricchezza detenuta in azioni è crollata a 101,5 miliardi di euro da 254,7 miliardi, mentre quella detenuta in bond di società finanziarie (soprattutto banche) si è quasi dimezzata a 478,7 miliardi di euro da 806 miliardi di euro. Il sistema-Italia è sempre più in difficoltà, complice anche la crisi politico-istituzionale e la mancanza di un governo stabile in grado di fare le riforme necessarie per rilanciare il paese e quindi gli investimenti. I titoli di stato italiani restano sotto pressione, ma c’è chi intravede spiragli di luce: Btp da comprare secondo Goldman Sachs. La banca americana ritiene che i tassi italiani sono troppo alti rispetto a quelli tedeschi.