La Consob in data 29 Gennaio 2009 ha emesso la Delibera n° 16781 con la quale sostanzialmente proroga il divieto di short selling su una serie di azioni del paniere italiano. Ancora dunque, le vendite allo scoperto sono state vietate ai singoli trader, poiché considerate speculazione.
Il primo provvedimento era stato emesso alla fine del 2008 e prorogato fino al 31 Gennaio 2009. Ha funzionato? Il grafico parla da solo, non servono commenti. Le vendite, non si sono fermate assolutamente (ma se i piccoli trader non potevano vendere allo scoperto…chi lo ha fatto?). Ma il fatto ancor più grave è che i trader sono stati limitati nel loro lavoro e demonizzati come speculatori, quelli “cattivi” che questa crisi l’hanno alimentata fin dall’inizio.
Tutta colpa dei trader quindi? Sono loro che hanno affossato il mercato?
Assolutamente no.
Perché i trader vendevano allo scoperto (quando potevano)?
Semplicemente perché non c’era alcuna ragione per comprare: niente poteva salire vista la situazione macroeconomica allarmante, e chi vive di questa professione ha “puntato” al ribasso grazie anche alla sfiducia che la finanza mondiale si è addossata con le sue manovre spericolate.
La colpa dei ribassi è da ricercare forse in quelle istituzioni che grazie ad una “finanza creativa” hanno preso, trasformato, nascosto e rivenduto prodotti tossici distribuendoli in giro per il mondo. La crisi attuale, non è nata dalla speculazione dei piccoli, ma dalle operazioni azzardate dei grandi, anche se giornali e televisioni parlano di “speculazione”.
Le vendite allo scoperto dei “piccoli” sono solo la conseguenza della situazione macroeconomica ed un adattamento fisiologico alle condizioni di mercato: non c’era alcun motivo di comprare.
Una nuova delibera non fornisce nessuna garanzia di ripresa, ma nemmeno di un nuovo affondo. La situazione quindi non cambia assolutamente, poiché il “non poter vendere allo scoperto” non equivale a dire “allora compro”. Se la crisi vorrà andare avanti, lo farà, Consob, o non Consob.