Totale disfatta per Mediaset nella diatriba con Vivendi: anche la Corte di Giustizia Europea dà ragione alla società francese attraverso una sentenza che può essere definita storica e molto importante per il nostro paese. Questo perché considera non validi i dettami della legge Gasparri, che hanno dato modo all’Agcom di obbligare i francesi a scegliere tra una partecipazione importante in Tim o nell’azienda di Cologno Monzese.
Vivendi conquista anche ultimo step battaglia
Ovviamente i tempi di applicazione della sentenza sono in via di definizione, ma quel che è rilevante in questo caso è che la Corte Europea sia intervenuta in modo diretto e preciso, facendo venire meno il principio di impossibilità di controlli incrociati tra gruppi delle telecomunicazioni e operatori televisivi.
Il tribunale internazionale era stato chiamato in causa dal Tar del Lazio dopo il ricorso di Vivendi: sarà ora quindi proprio al tribunale amministrativo decidere come agire, tenendo conto che questa stessa decisione potrà essere soggetta a ricorsi, a interventi Agcom e addirittura delle Camere per eventualmente varare una legge correttiva.
Non è mancata la reazione soddisfatta di Vivendi, che si aggiudica un’altra battaglia importante nella “guerra” in atto contro Mediaset e che si può porre in questo modo in una posizione di vantaggio. Come ha sottolineato un portavoce della società francese:
Mediaset e Berlusconi sono stati vittime del proprio piano o sono stati colti in fallo in un contesto che loro stessi hanno creato nel tentativo di andare contro la legge. Ha cercato e non è riuscito ad aggirare i principi fondamentali della democrazia azionaria.
Sentenza cambia carte in tavola anche per Governo
Una sentenza, quella europea, che sicuramente porterà anche la compagine governativa a reagire. Tra tutti il ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli, che commentando ha già fatto sapere che verrà modificato il testo unico.”Ovviamente“, ha spiegato a Repubblica, “leggeremo con attenzione il dispositivo della Corte che a questo punto ci porterà a modificare parti del Testo unico delle radiocomunicazioni“. Tra le altre cose infatti, entro il 31 dicembre prossimo il Parlamento e chiamato a ratificare la nuova direttiva europea sulle telecomunicazioni.
Perché la Corte Europea ha deciso di dare ragione a Vivendi? Il tribunale nella sua sentenza è abbastanza adamantino: ha infatti sottolineato come la “disposizione di legge italiana che impedisce a Vivendi di acquisire il 28% del capitale di Mediaset è contraria al diritto dell’Unione europea“. Quali sono le conseguenze? Viene determinato che il congelamento della quota di azioni di Mediaset in mano a Vivendi non ha più valore. E che sia illegittima la decisione dell’azienda di Cologno Monzese di impedire l’accesso e il voto in assemblea ai francesi.
L’azienda di PierSilvio Berlusconi ha fatto sapere che nel caso vi saranno dei cambiamenti nella legge italiana Mediaset sarà pronta ad abbracciarli e a operare di conseguenza.