La “tregua” tra Mediaset e Vivendi è durata davvero poco: nemmeno l’assemblea convocata per il prossimo 4 settembre per votare l’eventuale fusione con Mediaset Espana ha fermato le due parti dallo scontrarsi. L’ultimo atto? L’esposto contro Vivendi depositato da Mediaset presso la Consob.
Ancora scontri tra Vivendi e Mediaset
Quella tra Vivendi e Mediaset è una guerra intestina che dura da anni e più precisamente dal tentativo di scalata della società di Bolloré nei confronti dell’azienda della quale oggi possiede circa il 29%. Mediaset denuncia, con il suo esposto, il comportamento scorretto di Vivendi, sostenendo come la società stia “agendo per deprimere il corso di borsa del titolo Mediaset” attraverso dei rumor fatti girare appositamente dai francesi in diverse situazioni.
All’interno del documento viene sottolineato che lo scorso luglio, appena il titolo Mediaset ha toccato la soglia dei 3 euro per azione e quindi allontanandosi dal valore di recesso, l’azienda di Bolloré ha iniziato a diffondere delle fake news tentando di screditare l’operazione di riassetto di Mediaset ed il suo programma di fusione, attaccando sia l’accordo primario raggiunto lo scorso 7 giugno tra italiani e spagnoli, sia le possibilità di concludere l’operazione.
Si tratta di un comportamento illecito che danneggia Mediaset, Mediaset Espana e i loro azionisti, che si trovano a fronteggiare un andamento del titolo fortemente condizionato da rumors indotti ad arte.
Vivendi problema per fusione Mediaset?
Sebbene la posizione di Vivendi all’interno dell’assemblea non dovrebbe causare eccessivi problemi al momento del voto sul riassetto, altra questione è l’azione speculativa che la stessa potrebbe intraprendere. Non è un caso che nell’esposto alla Consob Mediaset abbia sottolineato che “oltre a denunciare questo illecito, si auspica che Vivendi venga invitata ufficialmente ad assumere una posizione pubblica e inequivocabile in merito alle sue reali intenzioni“: le azioni di Mediaset Espana, al momento trattate al di sotto del valore implicito, potrebbero rappresentare la miccia in grado di far partire un trading speculativo.
Qualcosa che ovviamente si vorrebbe evitare: Fininvest vuole continuare a mantenere il controllo di Mediaset e riuscire a liberarsi, o perlomeno rendere innocui Bolloré ed i suoi. Nelle prossime settimane si giocherà il tutto per tutto ed è comprensibile che l’azienda di Piersilvio Berlusconi voglia blindare la sicurezza dei propri investimenti: quel che è ipotizzabile è che Vivendi rimarrà tutt’altro che silenziosa specialmente dopo questo esposto.
La prossima assemblea non sarà importante solamente per via della fusione che verrà votata, ma rappresenterà l’ennesima battaglia relativa alla governance dell’azienda.