Continuano i colpi di scena nella questione Mediaset-Vivendi. E’ stato infatti indagato dalla Procura di Milano per aggiotaggio il finanziere bretone Vincent Bollorè, il primo azionista del gruppo che qualche settimana fa aveva tentato la scalata sulla società di PierSilvio Berlusconi.
L’accusa è quella di aver comprato quasi il 29% delle azioni Mediaset dopo averne fatto scendere il valore. E’ importante ricordare che Bollorè, tra le altre cose, controlla Telecom ed è socio forte di Mediobanca. Secondo ciò riportato dalla stampa, questa decisione sarebbe diretta conseguenza dell’esposto presentato in Procura, alla Consob e all’Agcom dalla Fininvest, la quale possiede il 40% di Mediaset.
Al momento Vivendi non commenta le ultime notizie, ma è impossibile non notare come le azioni al momento siano in calo di circa il 3,1% dall’apertura, e che Mediaset sia in calo invece qui in Italia. Il punto dell’intera situazione è che a causa dell’assetto azionario sarà ancora lunga la strada delle interazioni tra i due gruppi: non si può ignorare che Vivendi con il 28,8% e Fininvest con il 40% sono al limite delle quote oltre le quali sarebbero costretti all’Opa obbligatoria. Insomma, a prescindere da quella che è l’attuale situazione legale tra le due società, è fuori da ogni dubbio che il marasma causato dalla mancata scalata ha causato diversi problemi ad entrambe le società. E se da una parte ci si aspetta che in merito alla questione “Mediaset Premium” la legge faccia il suo corso, dall’altra è importante monitorare la situazione presente: quanto valore si possono permettere di perdere le azioni di entrambi gli interlocutori?