Non è un buon periodo per Vincent Bolloré: quel che ha seminato in Italia per ciò che riguarda Mediaset e Telecom si è tramutato in “tempesta”, ma complice i buoni risultati di utile ottenuti sui nove mesi da Mediobanca nessuno vede il manager lasciare il suo posto.
Da quel che è stato sottolineato anche dall’ad Alberto Nagel in una conferenza telefonica con le agenzie per la presentazione dei conti, il capo di Vivendi non ha dato segnali di voler uscire dal patto di sindacato dell’istituto.
Su Bolloré non abbiamo avuto comunicazioni di uscita dal patto. Noi siamo pronti su entrambi gli scenari e entrambi gli scenari ci trovano preparati. Il totale di investitori istituzionali in Mediobanca ha raggiunto una quota del 45% ed era la metà solo qualche anno fa. Il percorso della banca è stato accompagnato da un forte interesse degli investitori istituzionali e anche in uno scenario in cui non vi fosse il patto e vi fosse un azionariato diffuso siamo già preparati da tempo.
L’ultimo rinnovo del patto di sindacato di Mediobanca è valido fino alla fine del 12019 ma è stata prevista l’apertura di una finestra per le disdette a settembre prossimo. Tornando a parlare dell’utile, nei primi nove mesi dell’esercizio la banca ha segnato un record di 681,9 milioni, in aumento dell’11,1% rispetto all’anno precedente e oltre le aspettative degli analisti. Numeri che portano anche il titolo a crescere in Borsa e di conseguenza a rafforzare quelle che sono le posizioni generali dell’istituto. E’ necessario chiederselo: converrebbe davvero a Bollorè lasciare?