Sentiamo spesso parlare di PIL ovvero prodotto interno lordo, probabilmente ne abbiamo un’idea più o meno precisa, ma ne conosciamo realmente le componenti? In economia è spesso utilizzata questa uguaglianza: PIL= C+I+G+NX laddove C sono i consumi, I gli investimenti, G la spesa pubblica e NX le esportazioni nette ovvero le esportazioni a cui sono state sottratte le importazioni.
Questo significa che il Pil non è altro che il valore complessivo dei beni e dei servizi che vengono prodotti in un paese in un certo periodo di tempo (di solito, un anno), indipendentemente dalla nazionalità dei produttori: ecco perché prodotto interno “lordo”. Nella maggior parte dei paesi sviluppati il prodotto interno lordo viene oggi considerato l’indicatore più appropriato dell’attività economica. Un indicatore del tenore di vita di un paese è il PIL pro capite, che viene calcolato dividendo il PIL per il numero di abitanti. Per fare dei confronti tra i diversi paesi, questo valore viene spesso convertito in dollari statunitensi. Perché i diversi dati siano comparabili infatti dev’essere espresso in termini di una moneta usata internazionalmente come l’Euro o il Dollaro. Infatti una valuta può valere poco nei confronti del dollaro ma contemporaneamente avere un forte potere d’acquisto all’interno del Paese che la adotta.
Se il PIL cresce a un tasso superiore a quello della popolazione, il tenore di vita del paese registra un miglioramento, e viceversa. Da sottolineare comunque che questo indice non sempre rappresenta in maniera corretta il benessere di un paese, soprattutto quando si confrontano paesi economicamente e culturalmente molto diversi: difatti il Pil non tiene conto dell’attività economica che non crea redditi monetari, come servizi creati all’interno delle famiglie o il baratto, non sono tenuti in considerazione. L’importanza di questi servizi varia notevolmente da paese a paese. Il reddito procapite non indica la distribuzione del reddito all’interno di un paese, cosicché un piccolo gruppo di persone straricche può far aumentare notevolmente il reddito medio dell’intera popolazione di cui la maggioranza può essere poverissima. Le differenti valute dei vari paesi convertite ad una valuta internazionalmente riconosciuta non sempre rispettano correttamente i poteri di acquisto reali delle monete.
« Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow Jones né i successi del Paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il PIL comprende l’inquinamento dell’aria, la pubblicità delle sigarette, le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine del fine settimana… Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione e della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia e la solidità dei valori familiari. Non tiene conto della giustizia dei nostri tribunali, né dell’equità dei rapporti fra noi. Non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio né la nostra saggezza né la nostra conoscenza né la nostra compassione. Misura tutto, eccetto ciò che rende la vita degna di essere vissuta »
(Robert Kennedy – Discorso tenuto il 18 marzo 1968 alla Kansas University)
Le parole di Robert Kennedy erano corollario e completamento di un precedente intervento. Credo che assistiamo più ad un comportamento censorio che di moderazione.
Pertanto chiedo di togliere la mia firma dal contributo. Senza il pezzo precedente non ha senso.
grazie