La conference call deve ancora avvenire, ma i dati della Pirelli non lasciano dubbi: i ricavi crescono e lo fanno sensibilmente, approvando senza dubbio quella che è l’attuale gestione aziendale di Marco Tronchetti Provera.
La Pirelli ha approvato i conti dei primi nove mesi al 30 settembre ed il quadro è abbastanza chiaro: i ricavi sono in aumento del 9% a 4,038 miliardi di euro (erano 3,706 miliardi nel settembre del 2016, N.d.R) mentre l’ebitda adjusted ante oneri non ricorrenti e costi di startup è di 865,7 milioni di euro, pari al 21,4% sui ricavi (valore che l’anno scorso era sugli 801,4 milioni N.d.R.). Per comprendere cosa comporterà questo per il futuro, ovvero su una base di analisi di 12 mesi, bisogna tenere da conto tutta una serie di fattori, tra i quali risalta per primo il ritorno del titolo Pirelli nella Borsa di Milano: esordio ad inizio ottobre sui 6,5 euro per azioni, alle 11 risultava in rialzo dell’1,23%.
Va detto che al momento sembrano pagare le scelte eseguite in investimenti, attualmente pari a 327,6 milioni di euro (erano 221,9 milioni nel 2016, N.d.R) che hanno aiutato a portare la Pirelli alla chiusura del bilancio a nove mesi con un utile netto relativo alle attività in funzionamento pari a 198,9 milioni di euro rispetto ai 35,8 milioni dell’ultimo anno. In questo caso vi è un rapporto sull’ebitda adjusted ante oneri e costi di startup pari a 3,7 volte. Quindi quali sono le speranze per il futuro?
Pirelli ha preventivato dei ricavi per il 2017 in crescita del 9%, un ebit adjusted ante oneri non ricorrenti e di ristrutturazione e costi startup previsto pari a circa 930 milioni di euro ed un ebit adjustet ante oneri non ricorrenti previsto pari a 880 milioni di euro. Saranno rispettate le stime?