Fino alla scorsa estate in molti nemmeno lo conoscevano, poi improvvisamente è salito alla ribalta a causa del peggioramento della crisi dei debiti sovrani europei, che ha finito per investire anche l’Italia. Stiamo parlando del famigerato spread Btp-Bund, ovvero il differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi sulla scadenza decennale. E’ per tutti il termometro che misura lo stato di salute del paese: quanto più tende a salire, tanto maggiore è la preoccupazione degli investitori sulla tenuta dei conti pubblici del paese.
Politici, investitori, banche d’affari e agenzie di rating sono ogni giorno in qualche modo connessi con l’andamento dello spread, visto che le loro dichiarazioni, previsioni e giudizi sull’affidabilità creditizia possono muovere sensibilmente i mercati finanziari. Per l’Italia oggi ogni punto in più di spread si traduce in un costo di 120 milioni di maggiori interessi sul debito che i contribuenti devono pagare. Negli ultimi dodici mesi lo spread italiano è salito sull’ottovolante, toccando il top assoluto a novembre 2011 a 575 punti base, decretando la fine del governo Berlusconi e l’avvento del governo “tecnico” targato Mario Monti.
Da allora l’Italia è stata bocciata più volte dalle agenzie di rating. L’ultima, in ordine cronologico, è stata Moody’s, che ha portato il giudizio sull’affidabilità creditizia del paese a “Baa2”, ovvero a due gradini dal fatidico livello “junk” (spazzatura). Lo spread continua a oscillare pericolosamente tra 400 e 500 punti base e ben presto potrebbe costringere il governo Monti a chiedere l’intervento dello scudo anti-spread, da poco approvato dal Consiglio Europeo.
Secondo la Banca d’Italia, lo spread Btp-Bund resterà intorno a 450 punti base nel prossimo biennio. Tuttavia, la banca americana Citigroup ritiene che lo spread italiano possa salire fino a 600 punti base, costringendo l’Italia a ricorrere agli aiuti finanziari per evitare un clamoroso default. L’estate 2012 potrebbe risultare ancora molto calda per il Belpaese e lo spread dovrebbe rimanere su livelli molto elevati, intorno ai 450-500 punti.