Per quel che riguarda la rete Tim il Governo ha deciso di fare pressione sugli interlocutori per sbloccare la situazione. In settimana è previsto un nuovo vertice per comprendere quale direzione prendere.
Due percorsi da seguire per la rete Tim
È un dato di fatto che per quel che concerne la rete Tim in questo momento ci si trovi in una condizione di stallo. Forse un po derivante anche dal fatto che si è deciso di far saltare tutti quelli che erano gli accordi precedenti puntando su un nuovo approccio. Da quel che sostiene Il Sole 24 ore si sarebbe tenuto a Palazzo Chigi un incontro molto riservato è ristretto a proposito del da farsi.
E sono due le opzioni prese in considerazione ovvero continuare a muoversi con l’offerta per la rete Tim condotta da Cassa depositi e prestiti insieme al fondo Macquaire che deve essere contrapposta a quella presentata dal fondo KKR. O in alternativa stabilire un’offerta totalmente complementare.
Due percorsi differenti che devono comunque confrontarsi con quella che è la resistenza di Vivendi. Un ostacolo questo ancora da superare soprattutto per via dell’importanza dei francesi all’interno del consiglio di amministrazione. Quando si parla di piano complementare si parla essenzialmente di uno sdoppiamento dell’infrastruttura.
Questo porterebbe l’esecutivo a confrontarsi con il fondo KKR in modo tale che questo rivede il suo piano concentrandolo su quelle aree a più alta concorrenzialità del paese. Questo mentre Cassa depositi e prestiti si concentrerebbe su un’operazione legata all’integrazione delle aree bianche e delle aree grigie con la sovvenzione del PNRR di Open Fiber e quelle di Tim. Non dobbiamo dimenticare che Cdp e azionista al 60% di Open Fiber attraverso Cdp equity.
Data limite il 24 febbraio
Per aree bianche si intendono quelle a fallimento di mercato per cui sarebbe meno difficile ottenere il via libera a un’operazione di merger da parte dell’Antitrust europeo. Per quel che riguarda la rete Tim comunque il tavolo nelle trattative deve essere considerato ancora aperto. Soprattutto in virtù del fatto che la prossima riunione dovrebbe occuparsi proprio di fare il punto della situazione sui due percorsi dopo averne studiato i dati.
Il Governo è cosciente che vi sia bisogno di trovare una quadra entro il 24 Febbraio, ovvero giorno della convocazione del consiglio di amministrazione di Tim. E giorno nel quale si deciderà a proposito dell’offerta non vincolante di KKR per Netco.
Gesù sussurra che questi ultimi per la rete Tim stiano pensando a uno schema che riporta al modello Terna dove il fondo si approprierebbe del 51% della rete mentre Tim e il Ministero delle finanze si dividerebbero il restante 49% su proporzioni da stabilire. Tutto ciò ovviamente tenendo conto del dover risolvere anche le problematiche date dalla posizione di Vivendi, primo azionista di Tim.