Nei “forzieri” delle banche di tutto il mondo ci sono complessivamente ben 4.000 miliardi di dollari di asset tossici, ovverosia titoli spazzatura privi di valore o quasi per effetto delle operazioni finanziarie sconsiderate di questi ultimi anni. Tale stima, secondo quanto riporta sul proprio sito Internet il “Times”, che ha anticipato i dati del Fondo Monetario Internazionale, mette ancor di più in evidenza come la finanza internazionale abbia poggiato le proprie basi, prima dello scoppio della bolla, su fondamenta di argilla.
Nel dettaglio, le anticipazioni del “Times” da parte del Fondo Monetario Internazionale parlano di 3.100 miliardi di asset tossici in USA e ben 900 miliardi di dollari sparsi nel resto del mondo. Tali stime sono peggiori rispetto a quelle comunicate in via ufficiale, ed in precedenza, da parte del Fondo Monetario Internazionale, e confermano come ci si ancora molto da lavorare per uscire dal tunnel della recessione.
Non a caso, il Fondo Monetario Internazionale ha già più volte ribadito come gli effetti della crisi siano peggiori del previsto, ma a rincarare la dose è intervenuto anche il finanziere George Soros, il quale ha contestato nel corso di un’intervista alla “Reuters Financial Television” la decisione degli USA di mantenere ancora in vita società decotte; ed anche per questo il finanziere prevede per gli USA una lunga fase di stagnazione dell’economia così come avvenuto in Giappone negli anni scorsi.