E’ stato raggiunto un accordo in merito ad STX tra Italia e Francia: un’intesa firmata ieri pomeriggio che sancisce definitivamente lo sbarco di Fincantieri nei cantieri di Saint Nazaire. E come Macron ha sottolineato, vincono tutti in pratica, assicurando ad ogni parte ciò che desidera.
Questo perché pure risultando il capitale diviso al 50% tra i due stati, un 1% di quello francese “viene prestato” all’Italia per 12 anni dando alla stessa, poco importa la formula utilizzata, modo di essere socio di maggioranza e quindi in grado di “decidere” effettivamente su STX. Ecco quindi che una volta trovata l’intesa, la cosa che interessa tutti è quella di parlare delle possibili “conquiste tecniche” che sarà possibile raggiungere attraverso il cantiere riuscendo a dare vita ad un “un grande attore mondiale dell’industria navale militare“, utilizzando le parole del premier Paolo Gentiloni.
Dopo un’estate caratterizzata da numerosi malintesi tra Italia e Francia c’è chi definisce questo un accordo di comodo per entrambi i paesi: in effetti lo è se si pensa che prima si decidesse di fare saltare l’accordo a Parigi, Fincantieri avrebbe dovuto possedere il 66,66% delle azioni. Il compromesso raggiunto, principalmente di tipo politico è riuscito a trovare una soluzione che mettesse a tacere tutte le problematiche sorte a causa dell’impulsività e scorrettezza di alcuni.
Senza dubbio è un’ottima conquista per l’ad Giuseppe Bono che sottolinea:
La nostra strategia di resistenza è diventata un piano di espansione che ci ha visti sbarcare negli Stati Uniti, in Norvegia, sul mercato borsistico, più recentemente in Cina e ora guardiamo con fiducia all’Australia.
E se lui è soddisfatto, sono essenzialmente soddisfatti tutti.