Il fondo Elliott Management conferma il suo “pieno supporto” ad Amos Genish e sottolinea che “non c’è alcun piano alternativo” a quello costruito dall’ad di Telecom. E’ questa l’ultima puntata della lotta intestina tra gli americani e Vivendi in attesa dell’assemblea del prossimo 4 maggio.
Come viene sottolineato in una nota dal fondo:
Elliott ha cercato di offrire idee costruttive per rafforzare il piano presentato da Genish non c’è un piano alternativo. Elliott e i suoi candidati indipendenti sostengono pienamente Genish e sono incoraggiati dal fatto che Genish si sia impegnato a rimanere in Tim per eseguire il piano con il sostegno del consiglio senza tener conto della sua composizione.
Tecnicamente parlando Elliott sostiene che le proprie proposte sullo scorporo della rete siano compatibili con il piano dell’ad e sottolinea di essere disponibile a subordinare il ritorno al dividendo al conseguimento dell’investment grade da parte dell’azienda. Il punto fermo, in ogni caso, è la necessità della presenza di un board indipendente che sia in grado di valutare ogni iniziativa senza perdersi in potenziali conflitti di interessi.
La nota del fondo americano ha seguito a stretto giro un’intervista rilasciata da Amos Genish al Sunday Telegraph nella quale aveva spiegato ad essere pronto a ritirarsi nel caso Vivendi fosse uscita sconfitta. Dichiarazioni in qualche modo già nella serata di domenica corrette dalla Telecom che aveva sottolineato come Genish “ad oggi non ricopre il ruolo di AD, ma di semplice Amministratore dell’azienda oltre alla carica di Direttore Generale. Sarà il nuovo CdA, successivamente all’assemblea degli azionisti del prossimo 4 maggio, a nominare il CEO anche sulla base delle decisioni circa visione strategica e piano industriale“.
Vivendi dal canto suo non ha mancato di dire la sua sottolineando come il manager debba rimanere a prescindere alla guida dell’azienda al fine di non mettere a rischio tutto ciò che è stato fatto finora e che il supporto degli americani sembra essere “contraddittorio” visto che la Lista Vivendi è la sola che effettivamente sostiene Amos Genish.