In una giornata già molto carica di impegni il cda della Telecom non dovrà preoccuparsi del Governo e del Golden Power: è stata infatti smentita da Palazzo Chigi l’esecuzione di un potenziale incontro tra le due parti a proposito di tale “problema”.
Il Consiglio di amministrazione si riunirà oggi, come stabilito, per attribuire le deleghe dopo che venerdì scorso la lista di Elliott è risultata vincente contro quella proposta da Vivendi. Ecco quindi che il nuovo board sarà composto da 10 membri indipendenti tra quelli presentati dagli americani e da 5 di ispirazione francese tra i quali figurano, va detto, sia l’ad Amos Genish, sia Arnaud de Puyfontaine, da sempre uomo di punta di Vincent Bollorè.
Come si sussurra ormai da tempo Fulvio Conti dovrebbe divenire presidente non esecutivo e che Amos Genish verrebbe confermato come amministratore delegato sebbene c’è chi sussurra con una certa insistenza che quest’ultimo potrebbe lasciare Telecom a dicembre aprendo la strada alla sua sostituzione da parte di Luigi Gubitosi. Altra ipotesi interessante: le deleghe sulla sicurezza e su Sparkle dovrebbero andare a Rocco Sabelli. La maggior parte degli analisti sono concordi su un fatto: se la nuova governance vedrà Genish confermato potrebbero essere saltate a piè pari tutte le problematiche relative ai possibili conflitti di interessi di Vivendi ed alla loro influenza nelle decisioni aziendali, allontanando anche le conseguenze di un possibile utilizzo del Golden Power da parte del Governo. Di una cosa Equita è abbastanza convinta:
Non vediamo Elliott o Vivendi interessati a disimpegnarsi nel breve da Tim : Elliott opererà affinché siano valutate le proprie proposte di creazione di valore, mentre la posizione di Vivendi con un 24% del capitale e 5 posti nel cda resta molto rilevante. Pensiamo che il gruppo francese sia interessato quanto Elliott all’apprezzamento del titolo, acquistato a un prezzo medio di 1,07 per azione.