Cambiano i vertici di Telecom Italia ed arriva, nero su bianco, la prima presidenza francese: Giuseppe Recchi ha infatti passato tutte le deleghe a Arnaud de Puyfontaine. Non è stata una scelta raggiunta con leggerezza: scontri ve ne sono stati.
Chi è il nuovo presidente di Telecom Italia? E’ presto detto: Arnaud de Puyfontaine è il CEO di Vivendi, in questo caso azionista al 23,94% e quindi con controllo di fatto. Solo due le deleghe non lasciate in mano al magnate: la supervisione della security e quella della controllata Sparkle, ovvero la società che regola la rete internazionale di cavi che collega anche la zona calda del Medioriente con gli Stati Uniti. La competenza di queste rimane a Flavio Cattaneo mentre Recchi prende l’incarico di vicepresidente con funzioni vicarie.
Nella posizione di lead independent director e quindi coordinatore dei dieci amministratori indipendenti sui 15 che compongono il board dei vertici, è stato nominato l’ex presidente Franco Bernabè. Ieri, nel corso del cda è stato costituito anche il comitato per le nomine e la remunerazione. Non solo, Vivendi è stato equiparato ufficialmente ad una società controllante per cercare di definire Telecom Italia seriamente in virtù del futuro. Senza dubbio si va impostando per l’azienda un assetto di governance alla francese, sebbene sono molte le perplessità riguardanti la nomina e per prima la capacità di Arnaud de Puyfontaine di riuscire a gestire in modo corretto sia il suo ruolo in Telecom sia quello in Vivendi dove è presiedente del direttorio. Il diretto interessato ha così commentato:
So che si tratta di un impegno che mi assorbirà a fondo, ma so anche di poter contare sull’aiuto di un team di persone e di collaboratori di primissimo piano e di altissimo livello professionale, in particolare Giuseppe Recchi e Flavio Cattaneo, che ringrazio personalmente e che restano al mio fianco.
Staremo a vedere.