Telecom Italia: Vivendi prepara ricorso contro golden power

Vivendi prepara un ricorso contro il golden power da parte del Governo nei confronti di Telecom Italia: chi pensava che i francesi sarebbero rimasti a guardare, a quanto pare ha sbagliato di grosso. Sebbene arrivi un no commento sulla faccenda dalla società, gli esperti stanno vagliando le prossime mosse.

Sarebbe stato direttamente Vincent Bollorè a dettare la linea da seguire una volta resosi conto di quali obblighi Telecom si sarebbe dovuta “occupare” una volta che il Governo Italiano avesse avuto tra le mani poteri speciali nei suoi confronti: sembrerebbe aver capito che Vivendi avrebbe perso margini d’azione sul gruppo e contestualmente avrebbe incontrato problemi a cedere la sua parte, in caso di un’uscita a persone “non gradite” al governo.

Va detto che, dando una occhiata a quelle che sono le “idee” governative in merito alla Telecom, si tende a giustificare in buona parte una simile reazione visto che, nonostante tutto, ciò che è stato abbozzato fino ad ora appare essere tutt’altro che soft: la  nuova unità organizzativa affidata a un funzionario del Dis, avrà ampia voce in capitolo su tutte le attività strategiche relative alla rete Telecom, Sparkle e Telsy. Vivendi ha 60 giorni per presentare ricorso al Tar del Lazio ed evitare di paralizzare l’attività dell’azienda. Vero è altresì che se non verrà concessa la sospensiva Tim avrà l’obbligo di adeguarsi alle prescrizioni entro i 90 giorni onde evitare che scattino le previsioni del comma 5 della legge 56/2012 che potrebbero portare fino alla vendita coatta della quota di Vivendi (23,94%) entro un anno.

 

C’è da chiedersi quando il nuovo ad Amos Genish fosse a conoscenza delle intenzioni di Bollorè visto che uno dei suoi primi impegni come nuovo numero uno di Telecom riguardava proprio il tentare di ricucire i rapporti tra la società e Palazzo Chigi ipotizzando addirittura una discussione in merito l’ipotesi di separazione della rete.