Se quel che si sta presentando alla vigilia rappresenta fedelmente quello che potrebbe avvenire il 29 marzo, Elliott ritroverà conferma delle sue posizioni da parte dell’assemblea degli azionisti. Anche Frontis infatti ha consigliato di votare contro le proposte di Vivendi.
Va ricordato che il gruppo francese, principale azionista con una quota del 23,943%, ha infatti richiesto a gran voce la revoca dell’attuale cda di nomina Elliott, fondo che possiede il 9,547% del capitale ma che ha potuto contare sull’appoggio della maggioranza dei rappresentanti per ciò che ha riguardato la propria lista. Ad ogni modo Frontis, proxy advisor, ha spiegato in maniera esaustiva le motivazioni alla base del “consiglio” di continuare a supportare il fondo americano.
Nonostante le preoccupazioni riguardanti possibili asimmetrie di informazione all’interno del consiglio di amministrazione e la mancanza di indipendenza dei consiglieri che hanno partecipato a riunioni separate, abbiamo preoccupazioni ancora più serie sul tentativo di Vivendi di riprendere il controllo del board di Telecom Italia [motivate dai] conflitti di interessi di Vivendi e [dalle] cattive pratiche di governance messe in pratica quale principale azionista di Telecom Italia: opposizione all’eliminazione delle azioni di risparmio, nomina del Chief Value and Efficiency Officer di Vivendi quale capo della divisione Procurement di Telecom e approvazione di transazioni con parti correlate senza le necessarie procedure.
Non solo quindi quello che è stato osservato nel periodo di governance di Vivendi, ma anche, secondo altri advisor come Iss, proprio il rapporto che la società di Bollorè ha con la capacità di gestire le sue decisioni quando al potere dato che anche in Francia, in quanto a risultati, la sua governance è ben al di sotto della media.