Fulvio Conti lascia la presidenza di Tim con effetto immediato e la società ha già fatto sapere che si prenderà il tempo necessario (e giusto) per trovare un’alternativa: il suo sostituto verrà infatti presentato il prossimo 21 ottobre. Nuovi problemi di governance in arrivo?
Cosa comportano le dimissioni di Conti per Tim
Fulvio Conti non è mai piaciuto a Vivendi ed è facile immaginare che questo “problema” verrà visto dai francesi come un’occasione da non perdere per riaffermarsi in Tim, dove grazie a Elliott Management ed al sostegno di Cassa Depositi e Prestiti questo non è potuto avvenire negli ultimi due anni. La società guidata da Bollorè non è mai stata in linea con il resto degli azionisti e seppure la situazione non è grave tanto quella presente in Mediaset, i francesi hanno dato nel tempo molto filo da torcere anche all’azienda di telecomunicazione italiana.
Il fatto che Tim abbia deciso di prendersi il proprio tempo per nominare un nuovo presidente è fuori da ogni dubbio segno che la lotta intestina tra Vivendi, Cdp e Elliott è ancora aperta e che un accordo sulla presidenza ancora non esiste. Tra i nomi più papabili è apparso anche quello del presidente di Open Fiber Franco Bassanini che a quanto pare però avrebbe già sottolineato di non essere interessato. Si è anche pensato anche ad un interim per il Ceo Luigi Gubitosi al fine di prendere ulteriore tempo per trovare un nome di concerto con Vivendi. Per il momento, le funzioni di presidente di Tim andranno al consigliere più anziano, ovvero l’ambasciatore Michele Valensise.
Nuovo presidente condiviso per Tim?
In una nota Tim ha spiegato come “il dottor Conti ha rappresentato di ritenere esaurito il proprio mandato, alla luce della raggiunta stabilità nel funzionamento del board e di un rinnovato impegno nella creazione di valore sostenibile per tutti gli stakeholder della società” e lo ha ringraziato “per l’impegno e gli sforzi profusi nel conseguimento di questo importante risultato, apprezzandone il contributo positivo, la piena correttezza, la sensibilità istituzionale ed il rispetto delle regole nell’esercizio del suo mandato, nell’interesse della società, degli azionisti”.
Ciò non toglie che sebbene non palesato esageratamente a mezzo stampa, in molti si aspettassero un’uscita di scena di Fulvio Conti a breve termine. Più volte il manager aveva manifestato la sua volontà di fare un passo indietro se questo avesse significato la possibilità di ammorbidire i rapporti tra gli azionisti al fine di migliorare ancora di più l’equilibrio all’interno del board.
Analizzando quello che è stato il mandato di Conti ci si rende conto che ra l’anima di Elliott di Tim ed i francesi sono stati molti gli scontri tal punto di arrivare nel marzo scorso alla richiesta di revoca del mandato del presidente insieme a quella di Alfredo Altavilla, Massimo Ferrari, Dante Roscini e Paola Giannotti De Ponti.