Per ciò che concerne i suoi investimenti ed i suoi tagli Tim sembra avere le idee chiare e voler seguire quello che è il “modello francese” appena mostrato da Orange: ovvero l’addio al telefono fisso, puntando allo sviluppo del voip. Ma Può funzionare?
Potrebbe se effettivamente tutta Italia fosse coperta dalla linea in fibra ottica e non esistessero zone morte. In realtà è proprio quello che si vorrebbe fare, dicendo addio al cavo di rame e puntando al potenziamento dell’infrastruttura Ip che ancora lascia a desiderare. Secondo le prime analisi eseguite un simile approccio potrebbe portare al risparmio di circa 700 milioni di euro. Insomma si andrebbe verso un ammodernamento della rete che darebbe modo alle persone di non sfruttare solo la comunicazione vocale ma anche quella video.
Da quel che è stato attualmente condiviso l’Agcom, il garante delle comunicazioni, dovrebbe ricevere il dossier Tim per lo snellimento dei costi e per l’ammodernamento dell’infrastruttura il prossimo autunno ed al suo interno vi sarebbe anche l’abbattimento della rete in rame su modello Orange. La conclusione del processo non sarà a breve termine ma è parte integrante delle intenzioni della Telecom già dall’estate del 2017 quando la partenza di un simile progetto era già stata annunciata con data di “scadenza” 2024.
Come già anticipato bisognerà portare la fibra nei luoghi in cui ancora manca per abbattere definitivamente quel digital divide che rende impossibile, in alcune parti d’Italia, usufruire di questa stessa rete che la Tim vuole promuovere e sulla quale vuole investire. E sarà proprio questo il ruolo delle authority: controllare che ciò avvenga.