Approfittando del momento “debole” di Tim, Vivendi torna al contrattacco, schierandosi contro la Elliott ed il suo operato, sfruttando rumors che vorrebbero addirittura l’uscita del ceo Amos Genish, lo stesso che giusto un paio di fa ha acquistato un milione di azioni della società.
Vivendi non ci va assolutamente leggero nel suo attacco, continuando una lotta intestina che sembrava essersi fermata:
La nuova governance di Tim sta fallendo: la diffusione di rumors, tra cui quella di un’uscita del Ceo, stanno causando delle disfunzioni che sono dannose per il buon andamento e i risultati di Tim.[Vivendi è] profondamente preoccupata dalla gestione disastrosa di Telecom Italia da quando Elliott ha preso il controllo del Cda in occasione dell’Assemblea degli azionisti del 4 maggio. Le performance in borsa sono drammatiche [il titolo] ha perso circa il 35% dal 4 marzo. E’ ai livelli più bassi da 5 anni mentre nel suo position paper del 9 aprile Elliott prometteva un raddoppio di valore del titolo in borsa in due anni.
Insomma, ogni singolo problema, frutto tra l’altro con molta probabilità della propria gestione è stato elencato dalla società francese che rimane ancora primo azionista di Tim con una quota del 24%. Va detto che il presidente di Tim Fulvio Conti non rimane a guardare in silenzio ma commenta il comportamento della società di Bollorè nei confronti dell’azienda e del periodo che sta vivendo: è inutile sottolineare che questa tipologia di polemica non siano auspicabili in un momento di difficoltà come quello vissuto da Telecom. E sottolinea:
Profondo rammarico per le accuse assurde e infondate, che rigetta, rilasciate da Vivendi sull’operato dell’azienda. Paradossale per Vivendi è l’effetto di una concentrazione negativa di elementi, provenienti da oltralpe, che hanno riflessi sul corso di Borsa di Tim.