Lo scandalo Madoff poteva essere evitata già nel 2001, se si fosse usata solo una briciola di accortezza in più. In quell’anno infatti la rivista finanziaria Barron’s parlò in suo lungo e dettagliato reportage di tutte le irregolarità che si potevano nascondere dietro gli incredibili rendimenti di oltre il 15% all’anno dei fondi del “guru” di Wall Street, in qualsiasi condizioni di mercato ci si trovasse. Il giornale riportò anche l’imposizione che l’ex bagnino di Long Island dettava ai suoi clienti
lei non deve raccontare a nessuno che sta investendo con me
Erin E. Arvedlund, il giornalista che realizzò quel servizio paragonò il fondo hedge di Madoff al crack Ltcm, destando stupore e fastidio nella comunità di Wall Street, che era rassicurata dal fatto che Madoff fosse stato presidente del Nasdaq.
Tutti erano sicuri che i fondi di Madoff avessero trovato la formula magica per regalare rendimenti da favola a prescindere dal mercato. Ecco perchè la prima indagine su irregolarità sui suoi fondi, datata addirittura 1992, fu superata senza alcun problema, a causa di controlli molto superficiali operati dalla Sec, l’autorita di controllo della Borsa americana. Il reportage di Barron’s, invece, alimentava il dubbio, con argomentazioni assolutamente condivisibili, che questo sistema potesse avere qualche irregolarità, e si domandava anche come era possibile che nessuno dei suoi clienti sentiti sapesse minimamente dove e come i propri soldi venissero investiti. La sua supposta “formula magica” consisteva, a suo dire, nel comprare un ristretto gruppo di azioni dello S&P 500, con un semplice meccanismo di copertura con opzioni call e put, per limitare moltissimo i rischi di perdita ed aumentare a dismisura quelli di guadagno. Qualsiasi dilettante allo sbaraglio, secondo quello che affermò il giornalista di Barron’s, poteva accorgersi che non era possibile ottenere quei rendimenti in questo modo, si poteva guadagnare ma non certo il 10-15% che garantiva il fondo. Inoltre altro elemento che destò molti sospetti nell’abile reporter era quello per cui il fondo rinunciava in alcuni casi alle commissioni di entrata ne di esito che facendo alcuni calcoli poteva significare per un fondo di 6 miliardi di dollari, come quello di Madoff nel 2001 qualcosa come 250 milioni di dollari di commissioni