Unicredit sembra essere intenzionata ad accelerare le procedure che la vedranno acquistare la parte buona di Monte Paschi di Siena: la banca guidata da Andrea Orcel, prenderà il meglio lasciando al Ministero del Tesoro la necessità di provvedere a quelle che sono ancora le sue criticità più importanti.
Sportelli e NPL i problemi più pressanti
Ci sono voluti mesi per dare il via libera alla possibilità di un acquisto da parte di Unicredit e lo scotto di questa vittoria potrebbe essere pagato dai contribuenti nel caso in cui il MEF non riuscisse a trovare una soluzione adeguata per la gestione dei non performing loans: per quanto i bilanci nella banca senese siano migliorati negli ultimi anni non è possibile considerare piena la sua ripresa. Purtroppo i tempi stringono: entro il 2022 il Governo dovrà vendere la sua quota del capitale, onde evitare di incappare in possibili ire e multe di Bruxelles.
I fatti sono questi: l’amministratore delegato di Unicredit vuole avere mano libera su quella che la rete commerciale della banca senza accollarsi qualsiasi tipo di problematica, a partire dalle cause legali ancora oggi in ballo fino ad arrivare ai crediti deteriorati già citati. Al momento queste problematiche verranno data in pasto ad Amco, la società che si occupa di non performing loans che il ministero possiede al 100% e che si occuperà di acquistarli per 2 miliardi cercando di recuperare il più possibile.
Altro problema emerso dal potenziale accordo con Unicredit è quello del non suo non essere interessato agli sportelli presenti al sud dato che sul territorio è già presente con l’ex Banco di Sicilia: ciò significa che questa parte di rete finirà sotto l’egida di Mediocredito Centrale, un’altra partecipata pubblica.
Governo obbligato a vendere al maggiore offerente
Il tesoro non può fare altrimenti: obbligato a vendere è costretto a farlo sfruttando il miglior offerente. Unicredit, nonostante l’accordo non sia così vantaggioso al momento è comunque l’unico istituto in grado di poter concludere, evitando al Governo Italiano di avere a che fare con multe salatissime. A prescindere da quello che sarà l’andamento delle trattative, il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha diffuso una nota nella quale richiede che vengono coinvolte nei tavoli anche le parti sociali e il territorio. Ha infatti sottolineato:
E’ una banca che ha un forte valore sociale, oltre che economico, che sta nel rapporto secolare con il territorio di Siena e della Toscana e la notizia di una proposta di Unicredit al Tesoro per la sua acquisizione e incorporazione non può essere solo oggetto di valutazioni di mercato economico-finanziario. Come il Parlamento, anche la Regione e gli enti locali coinvolti devono essere messi, con tempestività, a conoscenza degli elementi concreti di una proposta che potrebbe portare alla perdita di migliaia di posti di lavoro, di un know-how di eccellenza e di un marchio storico unico.