L‘aumento di capitale ha fatto bene ad Unicredit: quei 13 miliardi sono stati in grado di dare alla banca una notevole spinta in avanti, facendo ripartire in positivo il bilancio ed aprendo la possibilità nei confronti di un dividendo più alto per gli azionisti.
E’ questo che emerso da un’incontro a Londra dei soci dove l’ad Jean Pierre Mustier, ha annunciato ad analisti e investitori che il 2019 vedrà salire il dividendo passando da una distribuzione del 20% al 30% degli utili facendo crescere anche il dividend payout che verrà portato fino al 50% “non appena avremo la conferma degli effetti degli impatti regolamentari” sottolinea, calcolati in modo tale da tenere il Cet1 ratio al di sopra del 12,5%.
Le buone notizie, in questo fine anno, riguardano anche i rischi del gruppo e quindi i NPL che verranno ridotti di altri 4 miliardi nel 2019. Spiega l’ad:
Il nostro portafoglio di crediti deteriorati della divisione “non core” sarà azzerato entro il 2025 senza ulteriori costi aggiuntivi per la banca [ ed avverrà] un passaggio cruciale del piano della propria riduzione della propria posizione nel portafoglio Fino, al di sotto del 20%.
Un ottimo passo in avanti se si pensa ad una partenza dal 49,9%. Non mancano parole importanti anche per ciò che riguarda la pagina delle partecipazioni. La più importante ed osservata è senza dubbio quella rappresentata da Mediobanca. Sottolinea Jean Pierre Mustier a tal proposito:
Per noi è una partecipazione finanziaria, quando il prezzo supererà quello di carico vedremo il da farsi, ma saremo probabili venditori. Il nostro è un piano di crescita organica. Al limite valuteremo opportunità per comprare portafogli di crediti in bonis.
Al momento quindi non acquisizioni ma consolidamento.