UniCredit ha collocato un’emissione di strumenti Additional Tier 1 destinata ad investitori istituzionali per un totale di 1 miliardo di euro. Ci si aspettava una mossa forte da parte del cda ed essa è arrivata a stretto giro rispetto alla pubblicazione dei dati relativi al gruppo.
Il quale ha deciso muoversi in fretta dopo aver aggiornato il piano “Transform 2019”, presentato il 12
dicembre a Londra: un modo sicuro ed a quanto pare più che ottimale per continuare con la strategia di rafforzamento dell’istituto e del capitale tentando in questo modo di “sfruttare” quella che viene ritenuta come l’ultima “finestra” del mercato di settore da utilizzare prima della fine dell’anno.
I bond Additional Tier 1 sono chiamati a rafforzare il Tier 1 Ratio di UniCredit ed a raggiungere il requisito minimo del 1,50% di AT1. Questa emissione fa parte dei 3,5 miliardi di Additional Tier 1 previsti per il 2017-19. In questo modo mancheranno da mettere solo strumenti per 750 milioni: non bisogna dimenticare infatti la transazione di dicembre 2016 e quella effettuata a maggio. Come ha spiegato in merito Gae Aulenti:
La guidance iniziale di prezzo era fissata in area 5,625%. A seguito del riscontro positivo dal mercato che ha visto la partecipazione di oltre 200 investitori istituzionali con ordini totali per circa 2,2 miliardi di euro, la guidance finale è stata rivista al ribasso di 25 punti base e la cedola fissata a 5,375% per i primi 7 anni e mezzo. Ciò rappresenta un premio estremamente contenuto rispetto ai livelli di secondario, nonostante la liquidità ridotta dall’avvicinarsi del fine anno nonché l’elevata volatilità giornaliera osservata sui titoli governativi italiani.
Insomma, il meglio possibile nelle attuali condizioni.