Unicredit, il governo tedesco ci ripensa

Unicredit e Commerzbank? Sembra non essere più un matrimonio gradito al governo tedesco. Nonostante sia stato lui stesso a dare il via libera all’ingresso.

Unicredit e la voglia di scalata

E nonostante il fatto che a quanto pare anche le imprese tedesche abbiano espresso il loro appoggio a questa operazione di Unicredit. Sembra quasi che il governo teutonico abbia deciso di ripensarci solamente a cose fatte. Ed ha per questo fatto sapere che sarà avviata un’indagine per capire come Unicredit sia stata in grado di acquistare interamente il 4,5% di Commerzbank.

In un momento in cui Unicredit non sembra intenzionata a rinunciare alla scalata all’istituto. Dopo l’ovvio via libera da parte della Commissione Europea.

Ricordiamo che l’acquisto da parte della banca italiana di questa percentuale di capitale è stato concluso lo scorso 11 settembre. Portando la banca di Andrea  Orcel a un 9% totale e quindi dandogli una posizione di secondo azionista all’interno della banca. La cosa paradossale e che se l’indagine sarà davvero condotta e si concluderà, il governo tedesco si renderà conto di essere stato lui stesso a dare il via libera a Unicredit.

La maggior parte dei quotidiani specializzati, ricostruendo come è andata quella giornata, ha mostrato che non si è trattato di un’iniziativa presa da Unicredit dal nulla. Ma che l’invito sia giunto proprio da parte del Ministero delle Finanze tedesco, il quale già sapeva che l’istituto di credito di Orcel possedeva già un altro 4,5% di Commerzbank acquistato all’interno del mercato.

Di questo l’amministratore delegato di Unicredit non fa alcun mistero. Basti pensare alla conferma data a Bloomberg del fatto che il Ministero dell’Economia teutonico sapesse che l’istituto italiano già possedesse il 4,5%. Ed essendo stata Unicredit sempre chiara e trasparente nel suo agire, questa operazione non poteva di certo essere definita sorprendente.

Invito arrivato dal Ministero delle Finanze

L’11 settembre il governo tedesco ha invitato gli investitori istituzionali interessati al collocamento della prima quota messa in vendita a fare la propria offerta e tra di loro non è mancato l’istituto di Orcel che ha non solo manifestato interesse per l’intera quota, ma anche fatto un’offerta rivelatasi vincente.

E infatti, se ricordiamo, anche le dichiarazioni post acquisto riflettevano una totale armonia decisionale da parte di tutti. Ad agitarsi per l’operazione non sono state le istituzioni economiche statali tedesche ma il cancelliere Olaf Scholz sostenuto dai sindacati di Commerzbank che hanno paura di potenziali licenziamenti.

Quale è il rischio ora? Per Unicredit praticamente nessuno. Per il cancelliere tedesco un ulteriore calo dei consensi se il suo fremere sulla questione si dovesse rilevare inutile e dispendioso. Come andrà a finire lo scopriremo nelle prossime settimane, anche per quel che riguarda la questione occupazionale. I sindacati avranno avuto ragione ad avere paura di questa operazione?