Unicredit svela il suo bilancio ai 9 mesi e i risultati, nonostante tutto, non hanno deluso aspettative. L’utile netto rettificato dopo la cessione di Pioneer per 2,1 miliardi e la cessione di crediti deteriorati è stato alla fine pari a 838 milioni di euro. Esso porta un calo di circa il 33% rispetto al precedente trimestre ma rappresenta comunque un +87,4% rispetto lo scorso anno.
Ovviamente il titolo in Borsa vive queste rivelazioni in modo positivo, salendo circa del 2,57% a metà mattinata. Entrando nello specifico i ricavi del terzo trimestre sono stati pari a 4,646 miliardi di euro, con un calo dell’8,5% trimestre su trimestre .Le rettifiche sui crediti sono state di 598 milioni di euro con un più 6% considerando il trimestre precedente. Unicredit ha sottolineato che la penalizzazione è dovuta alla stagionalità delle commissioni e dal calo delle negoziazioni: il Cet 1 ratio fully loaded al 30 settembre era del 13,81%. Come spiega il Ceo dell’istituto bancario Jean Pierre Mustier:
Il rapporto di copertura dei crediti deteriorati rimane solido al 56,5%. Il ridotto costo del rischio si attesta a 53 punti base nel trimestre e stimiamo che sia compreso tra 55 e 60 punti per l’intero anno: l’impatto dell’addendum Bce per noi è pienamente gestibile. In un contesto di miglioramento dell’economia europea e di incoraggianti segnali di crescita in Italia, il nostro utile netto rettificato è cresciuto dell’87% anno anno su anno. Tutto questo è a testimonianza che il nostro piano Transform 2019 sta generando risultati tangibili e conferma l’andamento sostenuto del business a livello di gruppo.
Una buona notizia sia per gli investitori che per i clienti della banca che non dovranno con molta probabilità risentire di particolari cambiamenti nel breve o medio termine.