E’ un momento delicato per Unicredit: domani la ricapitalizzazione verrà varata dall’assemblea e da ciò che si evince dalle anticipazioni, dovrebbe essere lanciata a 1,20-1,30 euro per azione, Questo significa uno sconto tra il 30% e il 40% sul Terp.
Cosa comporta questo? Prima di tutto una flessione nella giornata odierna di contrattazioni che nella mattinata l’ha vista perdere circa 1,60%. Va detto che i vertici bancari stanno facendo del loro meglio per affrontare la crisi ed evitare il maggior numero di esuberi possibili, partendo da un loro taglio di stipendio. Anche mentre la politica presume che siano in atto manovre per portarla in Francia e quindi eliminando la base sul territorio italiano.
Quel che appare veritiero ad ogni modo, al momento, è che l’aumento di capitale previsto dovrebbe esserci, secondo indiscrezioni Reuters, in concomitanza con l’approvazione dei conti 2016 prevista in calendario per il prossimo 9 febbraio. Tecnicamente, gli analisti si aspettano che il titolo rimanga sotto pressione alla Borsa di Milano fino al varo dell’aumento di capitale.
Contestualmente è stato reso noto che il Fondo Aabar Investments con il suo 5% di Unicredit sia pronto a scendere in campo come necessario ed a sostenere la manovra di rafforzamento patrimoniale di Unicredit con 650 milioni di euro, a dimostrazione che il partner mediorientale appoggia il piano dell’ad, Jean Pierre Mustier. Nel frattempo è stato fissato un CDA a Torino per lunedì 23 che potrebbe dare maggiori indicazioni in merito a come i vari soci siano intenzionati a sostenere la banca e le sue operazioni onde evitare problematiche sul lungo periodo come visto ultimamente con altri interlocutori del settore.
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