Erano mesi che se ne parlava: Vivendi ha finalmente lanciato un’Opa su Havas per aggiudicarsene il controllo. Per chi non lo conoscesse quest’ultima è la sesta agenzia pubblicitaria su scala mondiale, controllata attualmente dal Bolloré Group (59,8%) che è azionista di riferimento anche in Vivendi.
Da cosa nasce questa decisione? E’ presto detto: si vuole creare un vero e proprio polo multimediale di tipo globale e che all’Italia interessa in particolare perché a seconda di come andranno le cose si potrebbero avere alcune “conseguenze” su quello che Vivendi rappresenta nelle aziende italiane. Non bisogna dimenticare infatti che il gruppo è primo azionista di Telecom Italia ed un socio di minoranza ma decisamente pesante di Mediaset.
L’offerta sarà lanciata con un prezzo di 9,25 euro per azione: esso “ingloba” al suo interno anche un premio dell’8,8% rispetto al valore corrente del titolo di Havas e del 20,6% rispetto al corso azionario medio degli ultimi dodici mesi. A livello puramente tecnico va detto che Havas capitalizza attualmente 3,55 miliardi e per Bolloré Group c’è la possibilità di incassare quasi 2,2 miliardi di euro dall’adesione all’Opa. I fondi verranno presi dalla cassa : Vivendi presentava una buona liquidità per ciò che riguardava il primo trimestre e l’unico vero ostacolo all’operazione è rappresentato dai fondi azionisti dell’agenzia ed eventualmente dall’Antitrust locale.
Parlando di cifre ed entrando nel loro specifico, i dati trimestrali di Vivendi parlando di un fatturato consolidato di 2,66 miliardi (+6,9%), un ebit di 185 milioni (-52%) e un utile adjusted di 155 milioni (+57,2%): numeri destinati a salire se l’offerta riuscirà ad andare in porto.