Il nodo Vivendi-Mediaset raggiunge un nuovo livello di “scontro”: al fine di risolvere la questione il Tar ha richiesto l’intervento della Corte di Giustizia europea: nello specifico ad essere messa sotto analisi è la legittimità della decisione dell’Agcom che aveva imposto a Vivendi di far calare la sua partecipazione sia in Mediaset che in Telecom.
Entrando nello specifico della diatriba, la società di Bolloré aveva chiesto l’annullamento della delibera del 18 aprile 2017 (178/17/CONS) con la quale l’Agcom aveva sancito come illegale la posizione di Vivendi nelle due aziende in base alle regolamentazioni vigenti nel settore delle comunicazioni elettroniche e nel sistema integrato delle comunicazioni. Tutto questo ovviamente in base alle azioni possedute dall’azienda francese in Telecom Italia e Mediaset in ragione delle partecipazioni azionarie detenute in Telecom Italia e Mediaset.
Nell’ordinanza emessa dal Tar viene eseguita una ricostruzione degli eventi occorsi, con un particolare focus sulle ragioni che hanno portato l’azienda di Bolloré a fare ricorso, sulla documentazione difensiva di Mediaset ed Agicom e sul quadro normativo vigente in Italia in tema di libertà di informazione e pluralismo nell’ordinamento comunitario e nazionale.
Dando la parola alla Corte di Giustizia Europea il Tar cede la parola ad un ente super partes esterno all’Italia in grado di poter valutare con maggiore attenzione e risorse un problema che non rientra solo nell’ambito economico finanziario ma anche e soprattutto in quello delle comunicazioni: due ambiti che necessitano di non perdere quel pluralismo che ne assicura un funzionamento corretto onesto. Sarà curioso vedere se finalmente sarà possibile mettere fine in qualche modo a questo nodo da tempo ingombrante tra le società.