BP, una delle aziende petrolifere inglesi più conosciute toglierà oltre 7000 posti di lavoro utilizzando l’intelligenza artificiale. La ragione? Rientrare dei costi legati alla decarbonizzazione.
Cosa sta succedendo in BP
Quella che conosciuta come una delle “Sette sorelle” eseguirà un taglio dei suoi dipendenti pari a oltre il 5%. La necessità di rientrare dei costi e di raggiungere gli obiettivi posti dal piano aziendale per la riduzione delle spese fissato nel 2024 chiede misure estreme.
BP si trova a gestire questo problema per via del costo che la transizione energetica sta presentando per passare a una produzione e a un’economia più green rispetto a quella del passato. Il totale da raggiungere, secondo quanto annunciato dall’ad Murray Auchincloss è pari a circa 2 miliardi di dollari.
E per quanto una realtà come BP sia rimasta decisamente solida a prescindere dalla crisi energetica scatenata dall’attacco della Russia nei confronti dell’Ucraina, anche in questo caso sono necessari sacrifici. Ed è risaputo come il primo comparto che viene toccato dai tagli sia quello legato alle risorse umane. Dato il numero di posti di lavoro da tagliare non stupisce che l’azienda abbia voluto affidarsi all’intelligenza artificiale per calcolare bene i costi e i benefici dell’operazione.
Selezionando grazie ai suoi calcoli le persone da licenziare. Per come è strutturata, la transizione energetica di solito porta la creazione di posti di lavoro. Nel caso di una realtà come quella petrolifera, soprattutto in concomitanza con altre problematiche, c’è da aspettarsi che al contrario porti al taglio occupazionale.
Intelligenza artificiale usata come strumento
Ciò che stupisce e che si vede sempre l’intelligenza artificiale come un problema diretto per determinate carriere e non come strumento per stabilire chi debba continuare a lavorare o meno. In questo caso la convenienza, la produttività e tutti quegli elementi necessari alla presa di una decisione seria per quel che concerne gli esuberi saranno affidati a una macchina.
BP si trova a dover affrontare quelle che sono le problematiche legate al dover raggiungere un tipo di lavoro molto più contenuto in materia di emissioni di anidride carbonica.
L’amministratore delegato ha reso noto attraverso un comunicato che saranno 3000 gli appaltatori allontanati insieme a 4700 dipendenti. Per capire la portata di questo provvedimento dobbiamo pensare al numero totale dei lavoratori di questa compagnia petrolifera. Parliamo infatti di 90.000 unità in tutto il mondo.
I due miliardi da raggiungere in materia di risparmio sono stati fissati, come già anticipato, lo scorso anno dall’amministratore delegato per affrontare le conseguenze del taglio totale con la Russia da parte di Bernard Looney. Il quale si e poi dimesso improvvisamente proprio lo scorso anno per via dell’intrattenimento di rapporti inappropriati con i propri dipendenti.