Goldman Sachs sposta a Milano i suoi trader lasciando Londra. Pronti a seguire l’esempio anche JP Morgan, Nomura e Citi. A quanto pare la Brexit ha fatto i suoi danni anche da questo punto di vista.
Goldman Sachs punta sull’Italia
Non si può che giudicare così il fatto che un’agenzia di rating come Goldman Sachs, con base decennale a Londra, abbia deciso di spostarsi in Italia e più nello specifico, come accennato, a Milano. Un tale movimento veniva ipotizzato ancor prima del voto nel Regno unito: ora si ha la certezza.
Il fatto che un’agenzia di rating così importante decida di spostare le sue sedi non deve essere preso sottogamba. Parliamo comunque di un’istituzione che ha dei trader che lavorano all’interno della finanza e che vedono più conveniente trasferirsi in una città come Milano. Piuttosto che rimanere nella sede di Londra. Da quel che ha riportato Bloomberg il personale si trasferirà direttamente all’inizio del prossimo anno raggiungendo coloro che verranno assunti qui in Italia. E quelli che sono già presenti nella sede di via Santa Margherita.
JP Morgan è presente da oltre 100 anni in Italia ma sta puntando al trasferimento dei suoi broker presenti a Londra negli spazi nuovi ottenuti a via Cordusio. Sono almeno 20 i collaboratori anche senior che sono già arrivati nel nostro paese dopo la Brexit. E da quel che si evince da indiscrezioni l’istituto sarebbe pronto a trasferirne altri. Lo stesso è valido anche per le altre agenzie che abbiamo già citato.
Fisco più leggero per l’agenzia
Goldman Sachs, venendo in Italia, non solo otterrà un risparmio notevole per le sue operazioni ma darà vita a nuovi posti di lavoro. E non solo: con il suo trasferimento sta aumentando e non di poco il valore di Milano come città d’affari.
Va sottolineato che una delle motivazioni per la quale Goldman Sachs e le altre stanno pianificando trasferimenti in Italia dipende anche da un fisco più leggero rispetto a quello londinese.
Bisogna ricordare infatti che nel 2016 il governo Renzi diede vita delle norme in grado di riavvicinare all’Italia non solo i cervelli ma anche i soldi. Le agenzie infatti potranno contare suun regime di favore per quel che concerne il pagamento dei loro dipendenti. Niente ovviamente cambierà per quel che concerne i contributi previdenziali e le tasse.
Un approccio conveniente per chi come Goldman Sachs lavora nella finanza e ha bisogno di determinate condizioni. Un peccato per Londra che in questo modo perde opportunità lavorative e fondi provenienti da tassazioni.