L’isopensione è lo strumento che Tim e i sindacati hanno trovato per tagliare circa 2000 posti di lavoro. Vediamo insieme di cosa si tratta e perché è stato scelto.
Cosa è l’isopensione
L’isopensione, come provvedimento, è stato introdotto nel 2012 dalla Legge Fornero. Si tratta della possibilità di anticipare il pensionamento dei lavoratori fino a 7 anni prima del naturale termine pensionistico. Tecnicamente è chiamato anche “assegno di esodo” ed è un mezzo dedicato alle grandi aziende che hanno bisogno di pensionare del personale in eccesso.
Si tratta di uno strumento sociale caratterizzato da una rilevante sicurezza per il lavoratore e da un maggiore costo per le imprese. Per tale ragione è molto facile trovare lavoratori che aderiscano a questo piano senza problemi. Come strumento l’isopensione potrà essere utilizzata fino al 30 novembre 2026 grazie al Decreto Milleproroghe. La sua unica limitazione, sebbene rilevante, è quella di essere legata all’accordo sindacale dedicato che deve essere stabilito col datore di lavoro.
L’isopensione costringe l’impresa a versare all’INPS sia le somme per l’assegno sostitutivo della pensione sia la contribuzione correlata. Questa formula di prepensionamento in pratica riserva al lavoratore esodato fondi sostitutivi dello stipendio che non riceverà a causa delle interruzioni del rapporto di lavoro. Qualcosa che durerà fino alla sua pensione e che sottopone l’azienda a dover richiedere una fideiussione per garantire la solvibilità.
Strumento utile per Tim
È abbastanza semplice comprendere perché la Tim abbia deciso di puntare su questo strumento. È decisamente meno oneroso rispetto ai mancati tagli. Questo riguarderà, come già anticipato, l’uscita di circa 2000 dipendenti aiutandoli ad arrivare alla maturazione dei requisiti per la loro pensione nel 2028 e nel 2030.
E stata la Uilcom a ufficializzare con una nota l’accordo raggiunto, arrivato dopo un confronto protrattosi fino a tarda sera. Un mezzo che darà maggiore sostenibilità a Tim proprio grazie alla riduzione volontaria dei lavoratori. All’interno di un contesto decisamente complesso. Le isopensioni rientrano nel piano di ottimizzazione dei costi annunciato dall’azienda nel 2022. Anche questa come altre grandi del mondo delle telecomunicazioni ha bisogno di ristrutturare il proprio organico.
Nell’accordo raggiunto coi sindacati Tim si è posta come obiettivo anche la valorizzazione del lavoro femminile all’interno dell’azienda. Ha deciso di migliorare il mix di genere e si è impegnata nell’assumere nuovo personale manageriale di sesso femminile per incrementare la percentuale delle stesse. L’isopensione può sembrare una scelta abbastanza costosa per Tim. In realtà si rivela meno onerosa di un mancato taglio di personale: in questo modo tutti ottengono quello che vogliono.