Licenziamenti, blocco fino a prossima estate?

Licenziamenti bloccati fino alla prossima estate? Sembra essere questo il piano del neo governo Draghi per affrontare le conseguenze dell’emergenza covid nel mondo del lavoro: una misura alla quale aggiungere la cassa integrazione mentre si lavora sulle altre riforme essenziali.

 

Importanti riforme del lavoro

Per tentare di arginare i problemi legati all’occupazione, bisogna infatti anche lavorare sugli ammortizzatori sociali, le pensioni e le politiche attive al fine di riuscire ad assicurare una ricollocazione o il pensionamento nel momento in cui il blocco dei licenziamenti verrà a mancare. È importante sottolineare che per ora questo piano è solo una bozza: verrà poi sviluppato nella sua interezza nel momento in cui l’esecutivo si insedierà definitivamente dopo la fiducia.

Il neo ministro del Lavoro Andrea Orlando ha già iniziato a incontrare i sindacati e sta proseguendo con le imprese al fine di mettere a punto, entro la fine del mese, un piano da poi ridiscutere ed approvare con le parti interessate. Il modus operandi che governo Draghi ha deciso di far proprio è quello del confronto a 360 gradi, in modo tale da trovare soluzioni condivise senza strappi. L’idea è quella di riuscire a mettere in atto un piano certo entro il 31 marzo, momento nel quale il divieto di licenziamento non esisterà più.

Pronti a far ripartire il settore occupazionale

È necessario tenere conto del fatto che la situazione sanitaria sta tornando ad essere abbastanza seria e il piano vaccinale ancora non è in grado di coprire in modo adeguato tutta la popolazione che ne avrebbe bisogno, soprattutto dal punto di vista lavorativo. Tutto ciò porta a tenere aperto il canale della cassa integrazione e a pensare a un modo di rendere meno pericoloso per i lavoratori l’eventuale ritorno ai licenziamenti. il nuovo governo  non sembra troppo incline a voler rinunciare a questo divieto, ma è pur vero che per prorogare una simile misura bisogna prendere atto della situazione e scegliere lo strumento giusto per proseguire su questa strada.

Il confronto con le parti sociali e con le aziende sembra essere la via maestra da sfruttare, soprattutto nel momento in cui queste non si mostrano totalmente contrarie al blocco dei licenziamenti, a patto che sia più selettivo rispetto ad ora: il comparto industriale non può permettersi infatti di rimanere bloccato a lungo anche da questo punto di vista.

Ciò che si evince analizzando la situazione è che potrebbe “vincere” l’idea proposta dei sindacati, ovvero arrivare all’estate al fine di riuscire a mettere in atto la rete di protezione per i lavoratori e poi ritornare ad una normalità il più possibile vicina ai tempi pre-pandemia.