Samsung e lo sciopero ad oltranza in Corea

Samsung si trova a fronteggiare uno sciopero a oltranza in Corea del Sud. La ragione sta nelle promesse disattese per quel che riguarda il salario e le condizioni di lavoro.

Lo sciopero in casa Samsung

Attenzione: i lavoratori Samsung non si sono svegliati lo scorso lunedì e hanno deciso senza motivazione di scioperare. Quella dell’azienda elettronica è una situazione difficilie che va avanti da mesi. Lunedì, quando il sindacato non ha avuto riscontro in merito alle proprie richieste, ha deciso di prolungare a oltranza lo stop.

I numeri sono da urlo nel vero senso della parola. Al momento sono in sciopero 6500 dipendenti della Samsung. Il sindacato che ha indetto la protesta ne conta almeno 28.000. Il rischio di bloccare l’azienda nel vero senso della parola è reale e non dovrebbe essere preso sottogamba dalla Samsung.

Già lo scorso maggio il marchio è salito all’onore delle cronache per via del primo giorno di sciopero della sua storia. Se continua così rischia di entrare nella storia per ben altro. Non è una novità che la società sia accusata da diverso tempo di giocare sporco per evitare che dipendenti si iscrivono al sindacato e scioperino.

E la storia ci insegna che la Samsung non ha avuto un sindacato fino al 2019 quando, grazie al governo di sinistra che si insediò, si riuscì a fondarlo.

Negoziati in atto da gennaio

Lo ripetiamo, lo sciopero è iniziato lunedì ma le proteste sono iniziate lo scorso gennaio. La negoziazione tra le parti sindacali e l’azienda è in atto ma, nonostante le passate promesse, ancora non si è riusciti a ottenere un aumento del 3,5% e un bonus legato agli utili aziendali. Non dovrebbe essere così difficile per il produttore sudcoreano, dato che nel secondo trimestre ha registrato un’utile maggiore delle attese pari a 7,5 miliardi di dollari.

Anche le azioni, per il momento, si trovano su un terreno fertile. Ma è un dato di fatto che se lo sciopero dovesse essere prolungata a oltranza la produzione ne pagherebbe le conseguenze. Anche se il livello di automatizzazione nelle fabbriche Samsung è molto alto.

L’azienda sembrerebbe essere ancora disponibile a un dialogo ma allo stesso tempo i sindacati non intendono cedere fino a che le richieste non verranno accolte. Tutto è legato all’impatto del danno potenziale che lo sciopero potrebbe avere nei confronti dell’azienda. Al momento i diversi operatori del mercato non sembrano avere preoccupazioni in tal senso. E questo potrebbe giocare a sfavore dei lavoratori ai quali farebbe comodo una piccola crisi in borsa del titolo.