La Cina è decisamente più vicina al continente europeo: l’eurozona ha appena firmato il trattato che prevede l’introduzione dell’European Stability Mechanism (Esm), il fondo salva-Stati permanente, ma fa sicuramente notizia anche l’annuncio del premier cinese Wen Jiabao circa il rafforzamento della partecipazione del suo paese a questi meccanismi. La piena funzionalità dell’Esm è prevista per il prossimo 1° luglio, anche se bisogna precisare che molti dettagli potranno essere rivisti da qui al prossimo mese. In effetti, è stato stabilito anche che la forma finale del fondo potrebbe essere rivista il 1° marzo, anche se per il momento si conosce nel dettaglio la dotazione finanziaria (500 miliardi di euro), con la possibilità di incrementare il totale grazie al contributo della Germania.
L’Ocse è stata molto chiara in tal senso, la salvaguardia di tutte le garanzie relative all’area dell’euro potrebbe essere raggiunta attraverso una dotazione di ben mille miliardi di euro. Proprio per questo motivo si guarda con fiducia all’ex Impero Celeste e le aperture della seconda economia mondiale sono sicuramente incoraggianti. In pratica, la nazione asiatica potrebbe aumentare i propri investimenti nei due fondi, quello permanente (l’Esm appunto) e quello temporaneo (Efsf), ma non sono stati precisati altri dettagli in questo senso, in particolare di quale sforzo economico si potrebbe essere capaci. Il trattato siglato ieri è un’ancora a cui vogliono agganciarsi molte navi europee: le regole dettate mettono in mostra un impegno congiunto importante, ma non bisognerà mai abbassare la guardia.
La sede del nuovo fondo permanente è stata stabilita nel Granducato del Lussemburgo (si tratta di una società di diritto lussemburghese) e la sua assistenza finanziaria contemplerà soprattutto prestiti e ricapitalizzazioni degli istituti di credito. Un altro compito che spetterà al meccanismo sarà quello di acquisire le obbligazioni sovrane sul mercato primario e su quello secondario (nel primo caso, finora tutto questo non è stato possibile se non in via eccezionale).
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