Hamas ha attaccato Israele dando vita a un conflitto che sta facendo soffrire migliaia di civili innocenti. E a quanto pare è riuscito a sostenere l’acquisto di armi e le sue spese attraverso finanziamenti illeciti di criptovalute.
Criptovalute per finanziare Hamas
La parte oscura del mondo cripto è la motivazione per la quale sarebbe ora di mettersi tutti quanti a tavolino e stabilire una serie di norme valide per tutti. Perché secondo il Wall Street Journal sarebbero arrivati nelle tasche dei terroristi di Hamas diversi milioni di dollari proprio sfruttando le valute digitali.
Purtroppo in questo mercato sono molti gli illeciti che vengono perpetrati. Non solo truffe ma, ad esempio, anche il finanziamento dei test nucleari della Corea del nord sfruttando cyberpirati specializzati nella richiesta di criptovalute.
Per quel che concerne Hamas, questo quadro si sta delineando dall’analisi dei movimenti diretti verso la Striscia di Gaza e verso l’associazione terroristica. Parliamo di somme provenienti sia dalla Zakat, la beneficenza che i musulmani più abbienti devono fare, sia da finanziamenti diretti in criptovalute.
Si parla di valute digitali che arrivano nelle casse dei terroristi da parte di tutto il mondo, Italia compresa. Anche attraverso donazioni dirette in Bitcoin. I cybercrimini non sono una novità. Ma mai come adesso, quando arrivano a finanziare degli attacchi terroristici sanguinari, è necessario cercare un modo per bloccarli. Soprattutto se a farne delle spese sono degli innocenti perché questi soldi arrivano in mano a dei terroristi.
Necessari maggiori controlli e non solo
Grazie alla collaborazione tra lo stato di Israele e Binance è stato possibile bloccare account sospetti sui quali si pensava arrivassero i soldi destinati ad Hamas.
Un buon traguardo ma che arriva tardi e che comunque non riesce a fermare tutta la rete sottostante a questo tipo di finanziamento. Quando il Wall Street Journal parla di svariati milioni di euro ci fa comprendere come questo sostegno illegale ad Hamas duri ormai da mesi.
Sfruttando qualcosa di buono come la Zakat. Parliamo infatti di un pilastro dell’Islam che coinvolge i più ricchi in modo tale che possano far del bene a chi ne ha più bisogno. In poche parole è una beneficenza che coloro che superano una certa soglia di ricchezza devono fare affinché questa venga ridistribuita a chi ne ha più bisogno.
Per la Zakat bisogna versare il 2,5% della ricchezza che supera il Nisab, la soglia stabilita per l’esecuzione di questo atto di beneficenza. Di solito viene elargita ad associazioni dedicate che poi pensano a ridistribuire il benessere a chi ne ha più bisogno.
Il fatto che Hamas abbia potuto sfruttare non solo questa iniziativa ma donazioni dirette per comprare armi rende ancora più evidente quanto sia necessario non solo dar vita a un controllo maggiore, ma anche a una regolamentazione più stringente.