Prezzo del petrolio ancora molto alto. Superata anche questa mattina la soglia dei 135 dollari a barile. In Asia, nonostante i richiami dell’Arabia Saudita, il prezzo del greggio continua a salire e non sembra voler frenare la sua ascesa. Secondo Justin Lin, capo economista della Banca Mondiale, i prezzi globali del petrolio resteranno comunque alti nel medio e lungo periodo.
Gli fa eco il Fondo Monetario Internazionale che prevede un aumento, entro l’anno, del prezzo del greggio fino a toccare la soglia dei 200 dollari al barile. Situazione critica che si riflette su tutta l’economia mondiale ma soprattutto su quella americana che rischia una recessione.
Intanto in Italia a causa del caro-petrolio, gli autotrasportatori minacciano lo sciopero dei tir se il governo non prenderà, a breve, misure per contrastare il caro benzina. Secondo le società di autotrasporti, con l’aumento del costo del petrolio il governo fa cassa in quanto aumentano di conseguenza anche le tasse sui carburanti, le cosiddette accise. Tutto questo a svantaggio dei cittadini che si ritrovano a dover pagare tasse sui carburanti per circa un terzo del costo della benzina.
Gli autotrasportatori, perciò, hanno confermato lo sciopero dei tir a partire dal 30 giugno. Richiesto il congelamento delle accise. La misura è stata presa in considerazione dal governo. Il sottosegretario allo Sviluppo economico Ugo Martinat, infatti, ha spiegato che il governo sta pensando seriamente alla sterilizzazione delle accise sui carburanti per tutto il 2008:
La misura – ha detto Martinat – potrebbe essere resa strutturale. Dobbiamo confrontarci su questo punto con Bruxelles.
Per scongiurare il rischio di scioperi, le sigle degli autotrasportatori auspicano un tavolo tecnico tra rappresentanti di categoria e ministero per stipulare insieme un accordo politico d’urgenza. La data ultima proposta dagli autotrasportatori, per evitare il fermo dei tir, è il 26 giugno prossimo.
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