Con la crisi le vendite di quotidiani economici sono salite vertiginosamente, ma la raccolta pubblicitaria cala inesorabilmente

 La profonda crisi finanziaria in atto, alimentando sete di informazione in tempo reale ma anche desiderio di approfondimento su temi economici specifici, ha creato un’occasione senza precedenti per la stampa economica e per i siti web delle testate generaliste. Dall’inizio di settembre le vendite di quotidiani come Sole 24 Ore, Milano Finanza, Finanza Mercati e Libero con il suo inserto economico Libero Mercato sono aumentate in modo consistente. Questo effetto della crisi è reso ancora più evidente dall’esplosione dei ‘click’ registrati dai siti web delle stesse testate o dal ‘canale economia’ del Corriere.it – per non parlare di televisioni come la Cnbc, da sempre molto attente alla finanza.

Generalmente, quando l’economia va bene, la gente vuole
investire i propri risparmi: è allora che il pubblico delle testate come la nostra si allarga. Invece nelle fasi di mercato debole di solito perdiamo lettori,

ha spiegato a Reuters Alessandro Bompieri, direttore generale all’area editrice del Sole 24 Ore.

Tuttavia, quella che stiamo vivendo è una crisi strutturale così profonda che la gente, presa dalla frenesia di capire di più, legge e si informa a tappeto

A settembre le vendite del Sole 24 ore sono aumentate dell’1,5% rispetto all’anno scorso e “anche ad ottobre sono andate bene”, dice Bompieri. Più cauto Italo Prario, AD di Epf, editore di FM:

dopo le vacanze estive le vendite di Finanza Mercati sono balzate del 10-15% ma ora, passato l’effetto-sorpresa per l’inizio della crisi, sembrano rientrare e probabilmente sono destinate a tornare sui livelli precedenti,

azzarda.

Libero Mercato ha registrato in settembre un +4,6% a 131.800 copie diffuse: “la crisi ha creato interesse, è importante creare un legame con i nuovi lettori”, dice il direttore generale Gianni Digiore. Abbiamo sviluppato nuove rubriche sul risparmio e cerchiamo di avvicinarci a questo target meno preparato che sollecita risposte su temi pratici”. Paolo Panerai, direttore responsabile di Milano Finanza e Italia Oggi del gruppo Class, afferma che le vendite delle due testate sono cresciute nettamente (+20% e +12%), ma sottolinea che il vero boom è stato su internet e sul circuito televisivo. Ma non sono ovviamente tutto rose e fiori perchè il calo della raccolta pubblicitaria è la vera spada di damocle si tutta la stampa, almeno fino alla primavera del 2009 secondo gli esperti la raccolta sarà sicuramente negativa.

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