La crisi delle valute nazionali, sempre più manipolate dalle manovre monetarie delle banche centrali, ha creato i presupposti per l’avvento di una nuova moneta salita agli onori delle cronache solo di recente grazie a un clamoroso e repentino aumento di valore. Si tratta del Bitcoin, la moneta virtuale creata nel 2009 da un misterioso personaggio noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. E’ la prima valuta digitale decentralizzata al mondo. A febbraio valeva ancora 20$, poi mercoledì 10 aprile ha toccato il record di sempre a 266$.
Da allora le quotazioni sono salite in altalena, sgonfiandosi in un solo giorno di oltre il 50% e tornando sotto 150$. La bolla è dunque scoppiata velocemente, in quanto venerdì sera il Bitcoin valeva 54$ e solo sabato era tornato intorno a 100$. Rispetto alle valute tradizionali, il Bitcoin non è controllato da un’autorità monetaria centrale. Viene supportata da un network di computer del tipo peer-to-peer, simile a quello di programmi come BitTorrent e Skype. Scommettere sui Bitcoin non è come investire sul forex seguendo le mosse delle banche centrali.
► COSA SONO I MERCATI FINANZIARI
Questa moneta virtuale si può utilizzare su internet e perfino in alcuni negozi per acquistare beni e servizi. La bolla del Bitcoin è esplosa nel giro di poche settimane, mentre solitamente sugli asset tradizionali avviene dopo mesi o addirittura anni. Il Financial Times ha scritto che “non succede tutti i giorni di poter vedere l’esplosione di una bolla in tempo reale comodamente seduti davanti a uno schermo”. Il Bitcoin ha scambiato negli ultimi 4 anni sempre intorno ai 10$, tranne un picco a metà del 2011 a 30$. Tutto è cambiato a inizio 2013 quando nel giro di poche settimane il valore del Bitcoin è più che quadruplicato. Poi c’è stato il picco della settimana scorsa e la bolla è scoppiata.
► CHE COS’E’ LA GUERRA DELLE VALUTE
Secondo l’economista e Premio Nobel, Paul Krugman, i Bitcoin sono una moneta stupida e senza alcun senso che già nel 1776 venivano criticate. A quel tempo, infatti, Adam Smith criticò l’utilizzo di monete d’oro e d’argento sostenendo la tesi che si trattava solo di uno spreco di risorse per creare una moneta dal valore prettamente simbolico. Secondo Krugman lo stesso si può dire oggi per i Bitcoin. Ad ogni modo il mercato dei Bitcoin già vale più di 1.000 milioni di dollari.