La sterlina è scesa al suo livello più basso nei confronti dello yen: inoltre, la valuta britannica ha raggiunto la sua peggior quotazione nei confronti del dollaro da sei anni a questa parte. Il motivo di questi cali dev’essere ritrovato nell’azione del governo, il quale è costretto a provvedere al salvataggio di un numero consistente di banche. Jim Rogers, portavoce della società Rogers Holdings di Singapore, non ha usato mezzi termini al riguardo ed ha definito come “completamente rovinata” l’economia del Regno Unito, precisando anche che gli investitori dovrebbero vendere la valuta. La Commonwealth Bank of Australia ha annunciato che esiste ancora un alto rischio di taglio dei tassi di credito del paese ed ha quindi provveduto ad abbassare le sue previsioni per la sterlina. Il primo ministro Gordon Brown ha autorizzato lo stanziamento di circa 100 miliardi di sterline (142 miliardi di dollari) in favore degli istituti creditizi maggiormente in difficoltà.
Lo stesso Rogers ha poi aggiunto:
Se fossi nella mente degli investitori, venderei tutte le sterline a mia disposizione. Siamo alla rovina totale, non è piacevole dirlo, ma non affiderei nessun mio risparmio alle banche del Regno Unito.
Entrando nel dettaglio dei dati, la sterlina è scesa fino a 127,44 yen, la quotazione più bassa nei confronti della valuta asiatica dal 1971. La moneta britannica ha inoltre perso due punti percentuali verso il dollaro, chiudendo a quota 1,4185. Non sono arrivate buone notizie nemmeno riguardo alle quotazioni sterlina-euro, con la sterlina in calo di 1,1 punti percentuali.
Ora ci si aspetta che il debito contratto dal governo britannico aumenti molto più considerevolmente rispetto alle previsioni effettuate dagli analisti economici: l’aumento del debito verrà causato in particolare dai continui piani di risanamento bancario annunciati dal governo (il primo di essi risale allo scorso 24 novembre, quando era stato pubblicato un piano economico volto a potenziare il budget delle banche).
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