Il valore delle acquisizioni e rilevamenti globali è sceso al più basso livello di questo 2011 nel corso dell’ultimo trimestre, vale a dire quello ancora in corso: il motivo è presto detto, la crisi europea del debito sta frenando moltissime compagnie in tali operazioni, tanto che anche nel 2012 una ripresa sarà quantomeno improbabile, visto che persino i colossi più rischi non vogliono azzardare degli acquisti. Nel dettaglio, le fusioni e le acquisizioni sono calate di ben sedici punti percentuali rispetto al trimestre precedente e si sono attestate a quota 457,1 miliardi di dollari.
Tra l’altro, il periodo compreso tra ottobre e dicembre di quest’anno potrebbe candidarsi seriamente per la peggior performance degli ultimi diciotto mesi. Il maggior affare dell’anno è stato senza dubbio quello che ha coinvolto AT&T Incorporated e T-Mobile Usa. Altri due deterrenti piuttosto forti sono stati sicuramente la maggiore volatilità dei mercati del credito e le eccessive oscillazioni del comparto azionario; qualche spunto interessante lo si è trovato comunque nelle trattative che hanno coinvolto Johnson & Johnson e Synthes Incorporated (21,3 miliardi di dollari) ed Express Scripts Incorporated e Medco Health Solutions (29,1 miliardi). Sette delle dieci più rilevanti acquisizioni del 2011 sono state annunciate prima del mese di agosto, una coincidenza non certo singolare, dato che i mercati del Vecchio Continente non erano ancora crollati ai livelli della precedente crisi del 2008. Le principali consulenze, comunque, sono state fornite da Goldman Sachs, seguita a ruota da JPMorgan e Morgan Stanley.
Un ulteriore dato da sottolineare è il fatto che queste stesse operazioni sono state portate a compimento con grande fatica, oppure si è addirittura rinunciato a terminare gli affari: ad esempio, AT&T ha abbandonato qualsiasi tipo di sforzo per acquisire T-Mobile Usa da Deutsche Telekom proprio nel corso di questo mese, dopo essere venuta a conoscenza di una sentenza del Dipartimento americano della Giustizia.
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