Solo pochi giorni fa si era assistito al “sequestro” di alcuni dirigenti Fiat. Questo avveniva alcuni giorni fa in una stanza del Centro vendite della casa torinese di Chausse de Louvain, a Bruxelles, nel corso di una trattativa sindacale spinta dai lavoratori preoccupati alla luce dell’impatto occupazione derivato dalla crisi economica. I manager sono stati trattenuti più del previsto poichè ai timori si aggiunge la rabbia nei confronti di una classe dirigente che quasi non conosce crisi e non si risparmia benefit e buonuscite da Paperon de Paperoni. L’incontro riguardava il piano di ristrutturazione che prevede 24 tagli su 90 addetti. Ferma opposizione dei sindacati alla riduzione del personale.
Se Fiat dovesse chiudere qualche stabilimento in Italia bisognerebbe ricorrere all’esercito. – commenta il leader della Fiom, Gianni Rinaldini – Ma é mai possibile che gli stipendi dei manager siano di queste dimensioni, non è violenza questa verso chi viene licenziato?